Genio Civile, conclusa la prima fase dei lavori sulla rete ipogeica (ft,vd)
Questa mattina, negli uffici del Genio Civile di Agrigento, si è riunito il tavolo tecnico instituito per lo studio, la messa in sicurezza e la valorizzazione della rete ipogeica che attraversa il sottosuolo della cittànel rispetto del cronoprogramma redatto in occasione dell’insediamento dello scorso 16 maggio. Le attività svolte in questa prima fase e quelle da svolgere […]
Questa mattina, negli uffici del Genio Civile di Agrigento, si è riunito il tavolo tecnico instituito per lo studio, la messa in sicurezza e la valorizzazione della rete ipogeica che attraversa il sottosuolo della cittànel rispetto del cronoprogramma redatto in occasione dell’insediamento dello scorso 16 maggio.
Le attività svolte in questa prima fase e quelle da svolgere nella seconda fase sono state descritte da Rino La Mendola, capo del Genio Civile di Agrigento e coordinatore del Tavolotecnico durante l’incontro di oggi alla presenza di Marco Falcone, assessore regionale alle Infrastrutture e alla Mobilità; Salvatore Lizzio, direttore del dipartimento regionale Tecnico; Fulvio Bellomo, direttore del dipartimento regionale alle Infrastrutture, del sindaco Firetto e delle delegazioni degli enti facenti parte del Tavolo tecnico: autorità di Bacino, commissario del Governo per il dissesto idrogeologico, Comune di Agrigento, corpo regionale delle Miniere, Curia Arcivescovile di Agrigento, dipartimenti regionali dell’Ambiente e della Protezione Civile, Libero Consorzio comunale, Parco della Valle dei Templi, Soprintendenza ai Beni Culturali e Ambientali, Vigili del Fuoco.
“Siamo particolarmente soddisfatti di essere ad Agrigento per inaugurare una fase progettuale volta al rinvenimento degli ipogei, per i relativi censimento e un’indagine e per la progettazione volta a restituire gli ipogei alla fruizione pubblica. Un lavoro che stiamo facendo con grande passione e generosità e, a tal proposito, ringrazio l’architetto Salvo Lizzio, del dipartimento regionale Tecnico, Rino La Mendola, capo del Genio Civile e, soprattutto, tutti i funzionari, i tecnici che stanno mettendo cura, passione e competenza, assieme alla Curia e a tutti gli altri enti impegnati a collaborare in questo meraviglioso progetto, per restituire ad Agrigento un’altra perla del suo tesoro”. Marco Falcone, assessore regionale alle Infrastrutture
“Siamo particolarmente soddisfatti di essere ad Agrigento per inaugurare una fase progettuale volta al rinvenimento degli ipogei, per i relativi censimento e un’indagine e per la progettazione volta a restituire gli ipogei alla fruizione pubblica. Un lavoro che stiamo facendo con grande passione e generosità e, a tal proposito, ringrazio l’architetto Salvo Lizzio, del dipartimento regionale Tecnico, Rino La Mendola, capo del Genio Civile e, soprattutto, tutti i funzionari, i tecnici che stanno mettendo cura, passione e competenza, assieme alla Curia e a tutti gli altri enti impegnati a collaborare in questo meraviglioso progetto, per restituire ad Agrigento un’altra perla del suo tesoro”, ha dichiarato l’assessore Marco Falcone.
Per l’attivazione della prima fase è stata acquisita la documentazione, già prodotta dal tavolo nel 2010, dalla quale risulta che all’epoca erano stati censiti 147 imbocchi alla rete ipogeica. Partendo da questi dati, il Tavolo ha proseguito le ricerche, rinvenendo altri imbocchi, per un totale di 186 accessi, che sono stati introdotti nella planimetria georeferenziata, leggendo la quale si apprezza la distinzione tra gli accessi orizzontali e quelli verticali e tra gli accessi riportati per dati storici acquisiti e quelli invece accertati sul territorio. Durante la prima fase dei lavori sono stati acquisiti i dati relativi alle indagini di ispezione del sottosuolo, recentemente eseguite dal Genio Civile. Da tali indagini risulta il rinvenimento di un ipogeo non ancora catalogato sotto la via Atenea, di fronte alla chiesa di San Giuseppe. In particolare, le telecamere, introdotte attraverso un foro praticato sul bordo di via Atenea, hanno rilevato la volta dell’ipogeo ad una profondità di 5,80 metri e mostrano chiaramente una cavità ben definita, dell’altezza di 1,60 metri che, probabilmente, si riallaccia, o si riallacciava, all’ipogeo già esistente sotto la chiesa di San Giuseppe. Le immagini catturate dalla telecamera fanno pensare che l’ipogeo ispezionato sia stato molto probabilmente utilizzato quale rifugio antiaereo, durante la seconda guerra mondiale. Infatti, su una delle pareti dello stesso ipogeo, è ben visibile una fila di chiodi, che presumibilmente sosteneva punti di illuminazione sotterranea. Il sopralluogo effettuato ha dato contezza di un patrimonio ipogeo molto imponente con sviluppi planimetrici molto interessanti e con ambienti che potrebbero prestarsi, una volta effettuati gli interventi manutentivi, ad una fruizione turistica. I lavori proseguiranno per raggiungere gli obiettivi fissati in occasione dell’insediamento.In particolare, nei prossimi giorni, sarà valutata l’ipotesi di sottoscrivere una convenzione tra la Regione Siciliana e il Comune di Agrigento affinché possano essere capitalizzate al meglio le risorse economiche in capo al Comune sul tema degli ipogei (finanziamento del Ministero dell’Ambiente), consentendo al tavolo di offrire il proprio contributo per la progettazione, previo rilievo topografico, dei lavori necessari per la messa in sicurezza e per la riqualificazione di una parte della rete ipogeica che potrebbe essere resa fruibile ai fini turistici. La seconda fase dei lavori sarà centrata sulla verifica di campo, quindi sull’individuazione, sulla base della documentazione acquisita, delle zone nelle quali intervenire per garantire la pubblica incolumità e delle zone da riqualificare e valorizzare ai fini turistici.
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