Canicattì

Il Tar annulla provvedimento di diniego porto d’armi emesso dalla questura di Agrigento

La vicenda riguarda un canicattinese e il rinnovo del porto armi per il tiro al volo

Pubblicato 2 mesi fa

La quarta sezione del Tar di Palermo, presieduta dal giudice Maria Barbara Cavallo, ha annullato il provvedimento con cui la Questura di Agrigento ha negato il rinnovo del porto armi uso tiro a volo ad un cittadino di Canicattì accogliendo tutti i motivi di ricorso. In accoglimento del ricorso proposto dal legale del canicattinese, l’avvocato Luigi Fazio Gelata, il TAR ha stigmatizzato il comportamento della Questura di Agrigento che ha negato il rinnovo del titolo di polizia sulla base di circostanze obiettivamente estranee al maneggio di un’arma. In particolare il Giudice amministrativo siciliano ha precisato che “Il principio di ragionevolezza postula una coerenza tra la valutazione compiuta dall’Amministrazione e la decisione assunta” ed il provvedimento impugnato difetta del tutto di una prognosi di abuso delle armi e si fonda su due circostanze fattuali. Peraltro, il cittadino richiedente il rinnovo, prosegue il TAR, è titolare di porto armi da sempre rinnovato e la Questura era gravata di un obbligo motivazionale più intenso e involgente anche il profilo relativo al mutamento delle circostanze di fatto intervenute dal momento del primo rilascio al momento della richiesta di rinnovo. Ed ancora, secondo il Giudice amministrativo, anche “la dedotta frequentazione di soggetti controindicati è apodittica e sguarnita di qualsivoglia elemento fattuale”. Per effetto dell’istruttoria errata, quindi, il cittadino canicattinese, persona conosciuta e stimata in città, potrà ottenere il rinnovo del porto d’armi per tiro a volo, venendo in tal modo riabilitato anche dagli elementi che la Questura, condannata pure alle spese di giudizio, ha ritenuto erroneamente indicatori di una personalità inaffidabile in materia di uso di armi.

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