Canicattì

Canicattì, penalizzata nella ripartizione delle acque. Il sindaco per protesta scrive a Mattarella

In alcune zone di Canicattì i turni di distribuzione sfiorano anche di 30 giorni

Pubblicato 8 minuti fa

E’ diventata insopportabile la cronica mancanza d’acqua per la città di Canicattì. I turni di distribuzione, infatti, sfiorano in alcune zona anche i 30 giorni. Per questo motivo il sindaco Vincenzo Corbo stamattina ha inviato una denuncia al Presidente della Repubblica, al Presidente del Consiglio dei Ministri, al Presidente della Regione, all’assessore regionale all’Energia, ai dirigenti nazionale e regionale della Protezione Civile, all’Ati, all’Aica, a Siciliacque. Nella lettera, Corbo sottolinea come il quantitativo di acqua potabile destinato alla città che amministra si aggira sui 40 litri secondo da parte di Siciliacque che doveva essere integrata da una ulteriore fornitura, mai integrata da Aica.

“Ma – aggiunge il sindaco – ormai da sette giorni la città non riceve un solo litro di acqua al secondo a causa di un guasto che si è registrato lungo la condotta che, ad oggi, non risulta essere stato riparato. A soffrirne sono l’ospedale, il poliambulatorio, le scuole, gli esercizi commerciali, i cittadini. La città in questo momento non può nemmeno usufruire dell’acqua dei pozzi che deve essere necessariamente integrata con quella fornita da Siciliacque ed Aica. Questa situazione – conclude il Primo Cittadino – può portare a seri problemi di ordine pubblico e per tale motivo chiede di volersi attivare, ognuno per le proprie competenze, affinché al comune vengano destinati almeno 70 litri di acqua al secondo per ridurre i turni a scuole, ospedale, poliambulatorio, agli esercizi commerciali e ai cittadini. Canicattì nella ripartizione delle risorse idriche non può essere danneggiata rispetto ad altri centri come Agrigento, Licata e Sciacca e ad altri comuni meno popolosi”.

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *