Ucciso a colpi di zappa a Naro: 30 anni a padre e figlio in Appello
La moglie e madre dei due, che avrebbe partecipato all'omicidio, è stata condannata in primo grado a 22 anni di carcere
Condanna a 30 anni confermata, anche se i giudici della Corte di assise d’appello di Palermo hanno escluso l’aggravante dei futili motivi: Vasile Lupascu, 45 anni, e il figlio Vladut Vasile, 20 anni, secondo quanto ha stabilito il verdetto di secondo grado, sono gli autori del brutale omicidio, a colpi di zappa e spranga, dell’agricoltore trentasettenne Costantin Pinau, avvenuto a Naro : una rappresaglia organizzata dopo la rottura di uno specchietto dell’auto di Lupascu padre. La pena e’ ridotta di un terzo per effetto del giudizio abbreviato. L’esclusione dell’aggravante – unica modifica rispetto al verdetto di primo grado – non ha cambiato la pena inflitta.
L’omicidio, cui avrebbe partecipato pure Anisoara Lupascu, 40 anni (moglie e madre degli altri imputati, condannata a 22 anni nell’altro stralcio del processo), avvenne l’8 luglio del 2018 davanti all’abitazione della vittima a Naro. La ricostruzione dell’episodio e’ apparsa chiara gia’ poche ore dopo. L’agguato, avvenuto sotto casa della vittima, e’ scattato dopo una serie di litigi scanditi da aggressioni e denunce reciproche. Secondo quanto hanno raccontato alcuni testi in aula, poco prima dell’omicidio, Costantin aveva rotto uno specchietto all’auto di Lupascu, che, assieme al figlio e alla moglie, ha organizzato una rappresaglia: i tre, armati di zappa, coltello e spranga avevano brutalmente pestato i coniugi, colpendo soprattutto Costantin, che era morto poco dopo mentre la donna, che aveva cercato di difendere il marito, era stata colpita al braccio e aveva riportato una frattura. I due imputati, di origini rumene come la vittima, in primo grado sono stati condannati anche a pagare una provvisionale, vale a dire un anticipo del risarcimento del danno, di 60 mila euro ciascuno alla moglie e ai tre figli di Pinau che si sono costituiti parte civile, con l’assistenza degli avvocati Francesco Scopelliti, Vito Cangemi e Giovanni Salvaggio. L’accusa di tentato omicidio, contestata ai due imputati, ai danni della moglie di Pinau, colpita a sua volta nel tentativo di difendere il marito, gia’ in primo grado e’ stata riqualificata in lesioni. La circostanza, insieme alla scelta del giudizio abbreviato, ha evitato ai due imputati la condanna all’ergastolo. La difesa – affidata agli avvocati Diego Giarratana e Salvatore Pennica – impugnera’ la sentenza in Cassazione. (AGI)