“Uccise il consuocero per matrimonio non gradito”, chiesta condanna a 14 anni e 6 mesi
Alla base della drammatica vicenda, secondo quanto ipotizzato dall’accusa, un matrimonio programmato e mai digerito tra il figlio dell'imputato e la figlia della vittima
La procura generale di Palermo ha chiesto la conferma della condanna a 14 anni e 6 mesi di reclusione nei confronti di Luigi Lalomia, 79 anni, di Canicattì, per la morte di Mario Vincenzo Lauricella, meccanico sessantenne nonché suo futuro consuocero. Alla base della drammatica vicenda, secondo quanto ipotizzato dall’accusa, un matrimonio programmato e mai digerito tra il figlio di Lalomia e la figlia della vittima. All’imputato, difeso dall’avvocato Calogero Meli, venivano contestati i reati di omicidio volontario e tentato omicidio della nuora ma in primo grado è stato riconosciuto colpevole di omicidio preterintenzionale nei confronti del consuocero e lesioni personali gravi ai danni della ragazza.
Il processo è in corso davanti la seconda sezione penale della Corte di assise di Appello di Palermo. Il 5 febbraio, dopo l’arringa difensiva ed eventuale replica, ci sarà la sentenza.
La vicenda risale al 30 maggio 2021 quando, a margine dell’ennesima violenta discussione, la situazione degenerò. Il pensionato, a bordo di un Fiat Doblò, investì il consuocero schiacciandolo contro il muro del magazzino. La dinamica della tragedia è ancora oggi al centro di un’aspra discussione tra accusa e difesa. Mario Vincenzo Lauricella in quell’occasione, prima di essere travolto dal mezzo pesante, riuscì a salvare la figlia spingendola fuori dalla traiettoria del veicolo. Il meccanico morì all’ospedale di Messina dopo un mese di agonia.