Tutti in piedi per il presidente Mattarella: “Agrigento sia spinta per tutte le realtà italiane”
Il presidente Mattarella, accolto da lunghi applausi, ha ricordato Pirandello e Camilleri ma anche Lampedusa definendola avanguardia della civiltà europea
Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, è stato accolto da un lungo applauso e da una standing ovation dal pubblico del teatro Pirandello di Agrigento dove è in corso la cerimonia di inaugurazione di Capitale italiana della Cultura. Il capo dello Stato, seduto in prima fila, ha cantato l’inno nazionale eseguito dal Conservatorio “Toscanini” di Ribera e assistito alle performance dell’attore Gianfranco Jannuzzo e del chitarrista Francesco Buzzurro. Ecco di seguito tutti gli interventi.
LE PAROLE DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA MATTARELLA
“Un saluto, e un augurio particolarmente intensi ai cittadini di Agrigento. Da oggi, protagonisti della Capitale italiana della Cultura per l’anno 2025. Saluti e auguri che si estendono a quanti, sul territorio, saranno impegnati negli eventi in programma. Tra di essi, ai lampedusani. Concittadini, che le ferite del nostro tempo hanno reso avanguardia della civiltà europea. Espressione di cultura solidale”. Lo ha affermato il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, intervenendo all’inaugurazione di Agrigento capitale della cultura italiana 2025. “Agrigento, raccoglie questo, prezioso, testimone da Pesaro, nel centro dell’Italia. Che, a sua volta, lo aveva ricevuto dal nord del nostro Paese: da Brescia e da Bergamo. Una catena, di straordinario valore. Valore da onorare quest’anno. Questa catena di anno dopo anno, evidenzia il legame fra i diversi centri italiani. Ne mostra radici e progetti per il futuro. Ne pone in evidenza l’amicizia. Mette, in rilievo, il valore, degli scambi, tra patrimoni culturali, il valore della conoscenza. L’Italia, è colma di luoghi carichi di storia, di arte, di bellezza. Un patrimonio che accumulato nei secoli -ha aggiunto il Capo dello Stato- ne ha contrassegnato l’identità. Nel succedersi delle esperienze dei popoli che l’hanno abitata e arricchita. Nulla, più di, questa, parte della Sicilia. Nulla più di questa terra, è testimone del valore del succedersi delle civiltà”. “Natura, storia, cultura sono elementi del nostro patrimonio genetico. Le metropoli italiane, mete di turismo crescente, non sono i soli centri di gravità. La ricchezza del nostro Paese sta nella sua pluralità. Nella sua bellezza molteplice. A fornire pregio particolare all’Italia -ha concluso Mattarella- sono proprio le sue preziose diversità, le cento capitali che hanno agito, nell’arco di secoli, come luoghi capaci di esprimere comunità. Una grande ricchezza, per il nostro percorso nazionale. Eredità ricevuta dai nostri padri. E tesoro da investire per il domani dei nostri figli”. “È cultura il sapere di chi è aperto alla conoscenza del mondo, di chi ha sete di conoscere altri uomini, di chi sa che la vita è frutto dell’incontro. La cultura, cioè, è la vita. Un sentiero in cui l’uomo è in perenne movimento, a contatto con la propria storia, con quella degli altri. Le scoperte e la loro condivisione accrescono le opportunità. Non è una condizione statica, non è l’inerzia che nutre la storia, bensì la crescita del sapere che si trasmette e si diffonde. La crescita dell’incontro, del dialogo. Il cammino di Agrigento nei secoli ne è testimonianza. L’Akragas dei greci. L’Agrigentum dei romani. La Kerkent degli arabi. La Girgenti siciliana di secoli addietro”. “In un luogo, come Agrigento, ove il patrimonio monumentale è dominante, potrebbe prevalere la convinzione che cultura sia ammirazione delle vestigia del passato. Ma la cultura non ha lo sguardo volto all’indietro. Piuttosto ha sempre sollecitato ad alzarlo verso il domani”. “Diceva Thomas Eliot: ‘Se smettiamo di credere al futuro, il passato cesserà di essere il nostro passato: diventerà il passato di una civilizzazione estinta’. Ricordare, tener conto delle lezioni del passato è fondamentale -ha sottolineato il Capo dello Stato- ma la storia è levatrice dell’avvenire. Essere fedeli alla propria storia significa, appunto, costruire il futuro. Nel nostro caso l’Italia, con i giacimenti culturali che ovunque la contraddistinguono, è essa stessa lezione di dialogo, di pace, di dignità, per l’oggi e per il domani”.
IL PRESIDENTE DELLA REGIONE SCHIFANI: “NON PERDEREMO SCOMMESSA DI AGRIGENTO”
“Quella che si celebra oggi e’ una grande occasione per tutti gli italiani, non solo per il rilancio ed il riscatto di Agrigento, e dell’intera Sicilia, che hanno sofferto e superato stereotipi a livello internazionale, affrontato e risolto in parte difficolta’ social non indifferenti”. Lo ha detto il presidente della Regione siciliana, Renato Schifani, intervenendo al Teatro Pirandello di Agrigento, alla cerimonia di inaugurazione di Agrigento capitale italiana della cultura. La sfida della quale si e’ fatta carico quest’anno Agrigento, ha aggiunto, “intende porre l’accento su una visione relazionale, di accoglienza, di dialogo che e’ un antico retaggio del nostro modo di essere, di trattare la diversita’ dalla nostra identita’. Noi in Sicilia facciamo cosi’ da secoli. Ed Agrigento sara’ ancora una volta testimonianza ed emblema dalla cultura siciliana ed italiana Che l’anno da Capitale italiana della cultura per il 2025 possa lasciare ad Agrigento il segno indelebile della svolta ed affidarle, in questa prospettiva, il ruolo di riferimento futuro culturale per l’intera Sicilia e la nostra Patria”. Il programma delle iniziative, per Schifani, “e’ di grande interesse proprio perche’, partendo dalla straordinaria eredita’ culturale del territorio, valorizzi una variegata offerta nella quale tradizione, intersezioni 1 e contaminazioni culturali consentono di prospettare una dimensione che vuol essere innovativa e guardi con fiducia all sviluppo socio-economico che con fatica, ma con determinazione, la Sicilia ha avviato”. Di “assoluto rilievo” e’ il coinvolgimento attivo delle giovani generazioni, “in una terra che troppe energie perde ancora a causa dell’emigrazione, affinche’ la cultura possa rappresentare un caposaldo della crescita personale e dell’intera comunita’, ma divenire anche occasione di intrapresa, di lavoro, di offerta turistica, di scommessa digitale, di destino di vita”. Da Agrigento, “mentre nel Mediterraneo inizia a spirare un flebile vento di pace, la Capitale italiana della Cultura puo’ dare l’opportunita’ di rinsaldare e far conoscere quell’incrocio di civilta’ che e’ stato e che e’ grazie alla capacita’ di comporre le differenze, di metterle a sistema, di ricondurre le antitesi a sintesi proprio attraverso la cultura e la sua bellezza senza tempo”. “Mai come adesso comprendiamo l’urgenza di un riequilibrio, di un nuovo sviluppo che potrà essere veramente tale solo se sarà sostenibile sul piano ambientale e sociale. Mai come adesso abbiamo coscienza del fatto che l’opera delle istituzioni e le politiche pubbliche sono importantissime e tuttavia non basteranno se non verranno sostenute da una corale responsabilità dei cittadini”.
IL MINISTRO DELLA CULTURA, ALESSANDRO GIULI: “AGRIGENTO HA VINTO CON PROPOSTA CREDIBILE”
“Agrigento ha vinto come capitale della cultura 2025 con una proposta credibile, con un calendario con eventi internazionali, appuntamenti ambiziosi”. Lo ha detto il ministro della Cultura Alessandro Giuli, intervenendo alla cerimonia inaugurale di Agrigento Capitale della cultura. “Girgenti modello di una Sicilia orgogliosamente speciale e al tempo stesso schierata in prima linea con le sue straordinarie personalità pubbliche e private nella lotta alla rarefazione del senso dello Stato che affligge i nostri tempi presenti e passati”.
IL SINDACO DI AGRIGENTO, MICCICHÈ: “PRESENZA DI MATTARELLA MOTIVO DI INCORAGGIAMENTO”
“Sono onorato, orgoglioso di accogliere in un clima di calore e festa, il Presidente della Repubblica”. Così il sindaco di Agrigento Francesco Miccichè alla cerimonia inaugurale di Agrigento capitale della cultura. “La presenza di Mattarella è anche uno sprone perché all’alba del 2025 è motivo di incoraggiamento e assunzione di responsabilità”, dice.