Rivenditore di auto ucciso a Favara, chiesti 16 anni e 8 mesi per il vicino di casa
Francesco Simone, rivenditore di auto, è stato ucciso con cinque colpi di pistola il 7 dicembre 2023 in contrada Poggio Muto a Favara
La procura di Agrigento ha avanzato la richiesta di condanna a 16 anni e 8 mesi di reclusione confronti di Stefano Nobile, 58 anni, per l’omicidio di Francesco Simone, rivenditore di auto ucciso con cinque colpi di pistola in contrada Poggio Muto a Favara il 7 dicembre 2023. Per il pm Maria Barbara Grazia Cifalinò il delitto sarebbe maturato in un contesto di aspri dissidi tra vicini di casa e, in particolare, per un cancello ed una stradina di passaggio. La richiesta di condanna avanzata dal pubblico ministero tiene conto della riduzione di pena per la scelta del rito abbreviato. La procura ha altresì chiesto l’assoluzione per l’accusa di ricettazione.
Le modalità di esecuzione dell’omicidio, ed un (apparente) vuoto di tracce lasciate dal killer, avevano aperto spazi alle ipotesi più disparate. Per questo ci sono voluti oltre cinque mesi per arrivare ad una prima vera svolta nell’inchiesta. Francesco Simone, 69 anni, è stato freddato mentre lavorava la terra nella sua abitazione di campagna. Le indagini dei carabinieri del Nucleo Investigativo si sono concentrate fin da subito su Nobile, vicino di casa della vittima, ma soltanto dopo cinque mesi si è arrivati all’arresto del cinquantottenne. Il tempo ritenuto necessario dagli inquirenti per mettere in fila numerosi indizi ed evidenti contraddizioni per blindare il caso: accertamenti biologici, tabulati telefonici, presenza di polvere da sparo, spostamenti dell’uomo e, infine, le conclusioni della perizia medica.
Di parere diametralmente opposto la difesa dell’imputato, rappresentata dall’avvocato Giuseppe Barba, che ha nominato anche un pool di esperti per sostenere l’estraneità ai fatti di Nobile. Quest’ultimo nella scorsa udienza si è sottoposto ad un interrogatorio, durato oltre due ore, in cui ha respinto le accuse. Il 14 maggio al via l’arringa difensiva. Questa mattina, invece, ha discusso l’avvocato Angelo Piranio (che rappresenta i familiari della vittima) chiedendo la condanna dell’imputato per tutti i capi di imputazione a lui contestati.