Pedopornografia online, arresti in tutta Italia: in manette anche un agrigentino
Gli arrestati risiedono nelle province di Catania, Siracusa, Agrigento. Perquisizioni anche nelle province di Palermo, Ragusa e Messina
L’elevata specializzazione degli investigatori della Polizia Postale e l’impiego di avanzate apparecchiature di digital forensic hanno consentito di ricostruire i percorsi digitali, decrittando dati protetti e rinvenendo prove fondamentali per l’accertamento dei reati. Gli arrestati risiedono nelle province di Catania, Siracusa, Agrigento, Napoli, Pescara, Foggia, Roma, Latina, Milano, Brescia, Firenze, Reggio Calabria, Cosenza, Pordenone, Lecce, Viterbo, Avellino, Barletta-Andria- Trani, Frosinone, Varese, Vicenza, Cagliari. Le perquisizioni sono state eseguite nelle città di Agrigento, Arezzo, Avellino, Bari, Bergamo, Bologna, Brescia, Cagliari, Caltanissetta, Caserta, Catania, Chieti, Como, Cosenza, Cremona, Firenze, Foggia, Frosinone, Genova, Latina, Lecce, Livorno, Mantova, Massa Carrara, Messina, Milano, Modena, Monza Brianza, Napoli, Oristano, Palermo, Parma, Pesaro, Pescara, Pisa, Pistoia, Pordenone, Potenza, Ragusa, Ravenna, Reggio Calabria, Rimini, Roma, Salerno, Savona, Siracusa, Sondrio, Sud Sardegna, Taranto, Torino, Trapani, Treviso, Varese, Verona, Vicenza e Viterbo Gli odierni indagati, nei cui confronti vale la presunzione d’innocenza fino a sentenza definitiva, sono di varie estrazioni sociali, sono tutti di sesso maschile e con un’età compresa tra 21 e 59 anni. Due degli arrestati, oltre a detenere migliaia di file pedopornografici, avevano immagini e video autoprodotti con abusi sessuali su minori, vittime che sono state già identificate dagli operatori di Polizia. Il materiale rinvenuto e sequestrato a tutti gli indagati nel corso delle perquisizioni è al vaglio dei magistrati inquirenti e della Polizia Postale per ulteriori approfondimenti investigativi utili per confermare il quadro indiziario e giungere all’identificazione delle piccole vittime.