“Nessun nuovo elemento”: no alla confisca beni al fratello del boss Falsone
La sezione misure di prevenzione del Tribunale di Agrigento, presieduta dal giudice Alfonso Malato con a latere i giudici Gianfranca Claudia Infantino e Ornella Zelia Maimone, ha rigettato la richiesta di confisca beni avanzata dalla Dda di Palermo nei confronti di Calogero Falsone, 53 anni, fratello del boss ergastolano e capo della mafia agrigentina Giuseppe […]
La sezione misure di prevenzione del Tribunale di Agrigento, presieduta dal giudice Alfonso Malato con a latere i giudici Gianfranca Claudia Infantino e Ornella Zelia Maimone, ha rigettato la richiesta di confisca beni avanzata dalla Dda di Palermo nei confronti di Calogero Falsone, 53 anni, fratello del boss ergastolano e capo della mafia agrigentina Giuseppe Falsone.
La richiesta avanza dai magistrati distrettuali, che chiedevano la confisca di un terreno in contrada Collesalvetti a Licata intestato all’ex compagna di Falsone, è stata rigettata dai giudici perché “nessun elemento nuovo è successivamente emerso nel corso del procedimento e che anzi è stato accertato il venir meno del rapporto coniugale con l’ex moglie Barbe Tewelde Ganat.
Calogero Falsone, difeso dall’avvocato Angela Porcello, sta attualmente scontando una condanna a 13 anni e 6 mesi di reclusione per il tentato omicidio di un pastore.