Nessun “dossieraggio” sul genero, cadono accuse per ex primario agrigentino
Non luogo a procedere anche nei confronti della figlia e due medici
Le accuse, così come avvenuto in primo grado, cadono anche in Appello. Sentenza di non luogo a procedere nei confronti di Gaspare Gulotta, 72 anni, di Santa Margherita Belice, ex primario del reparto di Chirurgia del Policlinico di Palermo. Insieme a lui vengono prosciolti anche la figlia Eliana, chirurgo come il padre, e due camici bianchi: l’agrigentina Maria Letizia Eufrasia La Rocca, originaria di Montevago, medico di famiglia, e Fiorella Sardo, medico del pronto soccorso del Policlinico.
La vicenda scaturisce da una “costola” investigativa della più nota inchiesta sui presunti concorsi truccati al Policlinico Universitario “Paolo Giaccone” di Palermo di cui Gulotta è certamente figura principale. L’ex primario era accusato, in particolare, di aver “confezionato” un dossier nei confronti del genero, ex marito della figlia, per ripicca su questioni squisitamente familiari e personali. Per gli inquirenti padre e figlia avrebbero costruito, con certificati falsi redatti da medici compiacenti, una storia di aggressioni subite dalla donna. Sempre secondo l’accusa, quei certificati erano palesemente falsi poiché il medico che si occupava della visita non era in pronto soccorso.
Tutte le accuse, però, sono cadute sia in primo che in secondo grado. L’avvocato Ottaviano Pavone, che difende la dottoressa Sardo accusata di essere “a disposizione” di Gulotta, è riuscito a dimostrare grazie ai dati delle celle telefoniche come quel giorno la sua assistita si trovasse in ospedale. Inoltre, il medico è risultata essere la referente per i casi di maltrattamenti e violenze. L’ex marito della figlia di Gulotta è stato successivamente rinviato a giudizio per maltrattamenti.