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Migranti di Villa Sikania contro poliziotti: ferito ispettore e tunisino arrestato

Una quindicina di migranti si sono scagliati contro i poliziotti di turno in servizio di vigilanza, davanti al cancello del centro d’accoglienza Villa Sikania di Siculiana ad Agrigento, gia’ teatro in passato di altri tentativi di rivolta. Uno di loro in particolar modo avrebbe aggredito un ispettore che e’ rimasto ferito lievemente fra la fronte […]

Pubblicato 4 anni fa

Una quindicina di migranti si sono scagliati contro i poliziotti di turno in servizio di vigilanza, davanti al cancello del centro d’accoglienza Villa Sikania di Siculiana ad Agrigento, gia’ teatro in passato di altri tentativi di rivolta. Uno di loro in particolar modo avrebbe aggredito un ispettore che e’ rimasto ferito lievemente fra la fronte e il sopracciglio. Il funzionario e’ stato portato al pronto soccorso dell’ospedale San Giovanni di Dio di Agrigento. Quattro o cinque i migranti che sono riusciti ad allontanarsi dalla struttura. Le ricerche sono in corso in tutta l’area circostante.  Il tunisino è stato arrestato dai poliziotti del reparto Mobile di Napoli e dai carabinieri del dodicesimo battaglione di Palermo. Erano tutti addetti al servizio d’ordine esterno alla struttura. All’immigrato sono state contestate le ipotesi di reato di violenza, resistenza e lesioni a pubblico ufficiale. Su disposizione del sostituto procuratore di turno di Agrigento, il migrante e’ stato posto agli arresti domiciliari nello stesso centro d’accoglienza di Villa Sikania.

“In quindici hanno aggredito un collega che ha riportato delle ferite tra fronte e sopracciglio. Quattro di loro sono anche scappati, adesso basta”. Lo denuncia Fabio Conestà, segretario generale del Movimento sindacale autonomo di Polizia (Mosap), spiegando che “queste rivolte sono all’ordine del giorno”.  “Gli ospiti dei centri di accoglienza – rileva Conestà – sanno benissimo che creare disordini facilità la loro fuga all’esterno. A pagarne le spese sono i poliziotti che finiscono in ospedale. Non se ne può più. Adesso – conclude – è ora che chi di dovere prenda seri provvedimenti”.

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