Menfi, 13enne “offerta” dalla madre a clienti senza scrupoli: ragazzina conferma tutte le accuse (ft e vd)
E’ cominciato ma non è stato ultimato l’incidente probatorio avanti il Gup del Tribunale di Palermo Guglielmo Nicastro, che ha avuto per protagonista la ragazzina di appena 13 anni finita nel vortice di una torbida vicenda sessuale che ha portato in carcere la madre della minore che, secondo l’accusa, offriva in cambio di somme di […]
E’ cominciato ma non è stato ultimato l’incidente probatorio avanti il Gup del Tribunale di Palermo Guglielmo Nicastro, che ha avuto per protagonista la ragazzina di appena 13 anni finita nel vortice di una torbida vicenda sessuale che ha portato in carcere la madre della minore che, secondo l’accusa, offriva in cambio di somme di denaro le prestazioni sessuali della figlia.
Insieme alla donna sono finiti in manette anche cinque clienti ovvero procacciatori di clienti: Pietro Civello, 60 anni di Gibellina, Viorel Frisan, 37enne di Gibellina, Calogero Friscia, 25enne di Menfi, Vito Sanzone, 43 enne di Menfi e Vito Campo, 69enne di Menfi.
L’inchiesta
è stata condotta dalla Procura della Repubblica di Sciacca ed ha messo in luce
come la madre della ragazzina in cambio di somme di denaro o minacce avrebbe
permesso agli indagati, gente dai 18 ai 69 anni, di ottenere prestazioni
sessuali.
Le
accuse per tutti sono gravissime: induzione alla prostituzione minorile,
sfruttamento e favoreggiamento della stessa, nonché violenza sessuale ed atti
sessuali con minorenne, aggravati (poiché consumati ai danni di una vittima
quattordicenne).
Le
difese degli indagati hanno presentato istanza, accolta, di incidente
probatorio e l’atto irripetibile è stato compiuto, seppur non terminato, ed ha
visto la minore, che ha deposto in forma assistita e con tutte le cautele del
caso, confermare tutte le accuse mosse già
nella prima fase d’indagine. La giovanissima vittima di questa incredibile
storia vive adesso in una apposita comunità.
Il Gup Nicastro ha già previsto una seconda udienza per completare l’incidente probatorio.
L’attività
investigativa ha preso spunto da un controllo su strada effettuato da una
pattuglia dell’Arma nel dicembre del 2017, lungo la S.S. 624, nel comune di
Sambuca di Sicilia. In quell’occasione, nel cuore della notte, era stata
fermata un’auto, a bordo della quale vi erano un 60 enne originario di
Gibellina ed una ragazzina 13 enne. I Carabinieri, insospettiti dalle
dichiarazioni rese dall’uomo e per la presenza dell’adolescente, con la quale
non aveva alcun legame di parentela, decisero subito di approfondire la
situazione, accompagnando i due nella Stazione Carabinieri di Menfi, comune di
residenza della minore.
Dopo
aver ascoltato l’uomo, la realtà che ne affiorava lasciava intendere che lo
stesso aveva accompagnato la ragazza presso un ovile nei pressi di Gibellina,
ove altri due individui non meglio identificati avrebbero abusato sessualmente
della minore, tutto questo con la piena consapevolezza ed il benestare della
madre stessa della giovane.
In
quell’occasione, i Carabinieri fecero subito scattare le manette ai polsi
dell’uomo, Pietro Civello di Gibellina, per sfruttamento della prostituzione
minorile nonchè denunciarono la madre per lo stesso reato, collocando la
ragazzina presso una struttura protetta.
Ma per
fare piena luce sulla scioccante vicenda, i militari hanno continuato mediante
sofisticate intercettazioni e attraverso pedinamenti, nonchè con il supporto
dei Carabinieri del Ris di Messina, a raccogliere tutti gli elementi che hanno
permesso oggi di eseguire i provvedimenti restrittivi non solo nei confronti
della madre della ragazzina e del Civello, ma anche nei confronti dei clienti
con i quali la minore, sotto costante minaccia di morte, era stata costretta ad
avere rapporti sessuali.
I
Carabinieri sono inoltre riusciti a risalire all’identità dei quattro clienti
che, in cambio di somme cha andavano dai 30 ai 200 euro per prestazione,
avevano abusato della ragazzina, direttamente presso case di campagna di loro
proprietà od addirittura presso un ovile.