Mafia, l’ergastolano Pietro Ingaglio verso la libertà condizionale?
La Cassazione apre uno spiraglio alla libertà condizionale di Ingaglio, condannato all’ergastolo per la guerra tra Cosa nostra e Stidda nell’agrigentino
“Le relazioni predisposte hanno posto in evidenza gli ulteriori progressi del detenuto, indicativi del ravvedimento dopo la condanna e nel corso dell’espiazione della pena carceraria, costituiti dalla regolare condotta tenuta, dalla partecipazione attiva alla rieducazione, all’ammissione al lavoro esterno, dalla fruizione con esito positivo di numerosi permessi premio anche presso il domicilio originario”. La Corte di Cassazione apre uno spiraglio alla concessione della libertà condizionale nei confronti di Pietro Ingaglio, 66 anni, ergastolano di Naro, con un passato nella Stidda di Campobello di Licata. La notizia è riportata questa mattina dal quotidiano La Sicilia.
Ingaglio fu protagonista di un periodo segnato dalla cruenta guerra di mafia che a cavallo tra gli anni Ottanta e Novanta fece centinaia di morti ammazzati. Una lunghissima scia di sangue che attraversò in lungo e in largo l’intero territorio agrigentino, una guerra tra Cosa Nostra e Stidda. Accolto, dunque, il ricorso avanzato dall’avvocato Giuseppina Di Bucchianico. Ingaglio era stato condannato all’ergastolo nel 2010. Un primo ricorso, attraverso il quale si chiedeva lo sconto della pena a trent’anni di reclusione, era stato rigettato. Adesso, invece, la Cassazione apre uno spiraglio al ritorno in libertà del sessantaseienne.