Mafia a Licata, confermata condanna per Vito Lauria: Cassazione rigetta ricorso
I giudici ermellini hanno però rigettato il ricorso confermando la condanna a otto anni di reclusione
La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso straordinario avanzato dalla difesa di Vito Lauria, 54 anni, tecnico informatico, massone, figlio del boss Giovanni (detto “u prufissuri”), imputato eccellente del processo “Assedio – Halycon” che ha svelato trame sinora mai indagate sulla mafia di Licata e sugli intrecci “pericolosi” con politica, imprenditoria e massoneria. Lo scrive il quotidiano La Sicilia.
Gli avvocati Luigi Ciotta e Francesco Bertorotta avevano proposto ricorso sostenendo una mancata valutazione dei giudici su alcuni aspetti investigativi, in particolare su una intercettazione che riguardava Lauria.
I giudici ermellini hanno però rigettato il ricorso confermando la condanna a otto anni di reclusione e disponendo il pagamento delle spese sostenute dalle parti civili costituitesi. Vito Lauria intreccia la sua storia altresì con Lucio Lutri (condannato ad otto anni): entrambi hanno confermato di far parte della massoneria e che i loro contatti – hanno provato a chiarire durante il processo – erano riconducibili proprio a questa comune appartenenza.