L’inchiesta sul clan di Villaseta, scarcerati tre indagati: esclusa aggravante mafiosa
In tre lasciano il carcere e vengono messi in libertà, un altro indagato va ai domiciliari mentre per un quinto è stata esclusa l'aggravante dell'aver agevolato Cosa nostra
Il tribunale del Riesame di Palermo, presieduto dal giudice Antonia Pappalardo, ha annullato le ordinanze di custodia cautelare nei confronti di tre indagati coinvolti nell’inchiesta sui clan di Villaseta e Porto Empedocle. Il tribunale della Libertà ha disposto l’immediata scarcerazione di Stefano Fragapane, 29 anni, di Agrigento (difeso dall’avvocato Davide Casà); Valery Di Grigio, 29 anni, di Agrigento (difesa dall’avvocato Teresa Alba Raguccia) e Giuseppe Casà, 28 anni, di Agrigento (difeso dall’avvocato Annalisa Russello). I tre indagati sono accusati, in concorso, di danneggiamento aggravato dall’aver agevolato Cosa nostra. Quest’ultima circostanza è stata esclusa dal Riesame. In particolare, secondo quanto sostiene l’accusa, lo scorso ottobre avrebbero incendiato un’auto e uno scooter su ordine del boss di Villaseta, Pietro Capraro.
Il Riesame, in parzialmente accoglimento del ricorso avanzato dall’avvocato Salvatore Cusumano, ha escluso l’aggravante dell’agevolazione mafiosa nei confronti di Giorgio Orsolino, accusato di minaccia e porto illegale di arma. Venendo meno l’aggravante mafiosa il gip di Palermo è stato dichiarato incompetente e il fascicolo è stato trasmesso ad Agrigento. Lascia il carcere per i domiciliari, invece, Cristian Gastoni. Anche per lui è stata esclusa l’agevolazione mafiosa nel porto in luogo pubblico di una pistola.