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Le cimici fanno scoprire gli abusi sessuali sui nipotini, perizia psichiatrica per lo zio

Una perizia psichiatrica dovrà stabilire se il ventiseienne favarese, accusato di aver abusato di due suoi nipotini, è capace di intendere e volere

Pubblicato 2 giorni fa

Sarà una perizia psichiatrica a stabilire se un ventiseienne di Favara, accusato di aver abusato sessualmente di due suoi nipotini minorenni, è in grado di intendere e volere. Lo ha disposto il giudice per l’udienza preliminare Micaela Raimondo accogliendo la richiesta di giudizio abbreviato condizionato avanzata dall’avvocato Salvatore Cusumano. La difesa dell’imputato, infatti, aveva chiesto al gup di nominare uno specialista e sottoporre l’imputato a perizia in grado di stabilire con certezza la sussistenza di un vizio di mente ma anche pericolosità sociale e capacità di stare in giudizio.

Il giudice ha così nominato lo psichiatra Osvaldo Azzarelli che, dunque, nelle prossime settimane eseguirà tutti gli accertamenti previsti dal caso. La relazione conclusiva dello specialista – che verrà depositata entro due mesi – sarà decisiva per le sorti processuali del ventiseienne. Intanto questa mattina i genitori dei due tredicenni si sono costituiti parte civile. Una vicenda scabrosa venuta fuori con drammatica ed estrema chiarezza grazie alle cimici installate (per altre ragioni) sull’auto dell’imputato. Un orrore ancora più grande se si considera che all’uomo è contestato un altro gravissimo ed ignobile reato: in occasione di una delle due violenze avrebbe fatto assistere il proprio figlio di appena due anni.

I carabinieri, che stavano monitorando il ventiseienne per altre ragioni, ascoltano le intercettazioni in presa diretta e informano immediatamente la procura di Agrigento guidata da Giovanni Di Leo che, altrettanto immediatamente, chiede e ottiene la cattura del favarese. L’uomo si trova in carcere dal luglio 2024. Intanto l’inchiesta si allarga e gli inquirenti formalizzano nuove accuse con gli episodi di violenza contestati che da due salgono a sei. I minori, sentiti durante l’incidente probatorio con l’ausilio di una psicologa, hanno poi confermano tutto al giudice.  Si torna in aula il 7 maggio per conoscere l’esito della perizia psichiatrica. 

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