Apertura

“Lavori in subappalto per aggirare la White list”: 2 condanne e 5 assoluzioni 

Tra gli imputati anche un imprenditore di Favara e un dipendente di Casteltermini

Pubblicato 4 minuti fa

Due condanne, cinque assoluzioni e quattro società uscite indenni dagli illeciti amministrativi contestati. Lo ha disposto il giudice per l’udienza preliminare del tribunale di Trapani, Giancarlo Caruso, nei confronti di sette imputati finiti a processo nell’ambito di un’inchiesta che ipotizzava un contorto meccanismo di lavori in subappalto per aggirare l’ostacolo della mancata iscrizione alla “white list”. Al centro dell’indagine – sviluppatasi nel 2022 – gli appalti per il rifacimento della rete idrica, del presidio sanitario e per la manutenzione del verde pubblico a Favignana. Tra gli imputati (oggi assolti) anche l’imprenditore Rino Maria, 50 anni, di Favara,  amministratore unico dell’’impresa  “Cogema”, e Daniele Scannella, 47 anni, di Casteltermini, dipendente della ditta. Entrambi sono difesi dall’avvocato Giuseppe Barba.

Il giudice ha disposto la condanna dei due imputati ritenuti i personaggi chiave dell’inchiesta: due anni di reclusione a Francesco Russo, 47 anni, di Erice, e un anno alla moglie Giuseppina Maltese, 45 anni, di Favignana. A carico dei due è stata riconosciuta una sola ipotesi di reato contestata, vale a dire un subappalto irregolare riguardante la manutenzione del verde pubblico. Per tutte le altre contestazioni sono stati assolti. Il gup ha invece scagionato tutti gli altri imputati: Vincenzo Paglino, 54 anni, di Trapani; Vincenza Ugone, 47 anni, di Carini; Antonio Loseto, 48 anni, di Altamura; Rino Maria, 50 anni, di Favara; Daniele Scannella, 47 anni, di Casteltermini. Escono indenni anche le società coinvolte per illeciti amministrativi: “Edil Sep”, “Mgf Projet”, “Cogema” e “Adriatica Verde”. 

Ai due agrigentini veniva contestato il reato di truffa in concorso e violazione della legge sugli appalti per i lavori di ristrutturazione del presidio sanitario di Favignana. Secondo l’accusa, che però non ha trovato conferma in aula, la Cogema avrebbe “ceduto” l’appalto all’azienda di Russo e Maltese che però risultava sprovvista dei requisiti richiesti per l’iscrizione alla “White list” della prefettura. Sia Rino Maria che Daniele Scannella sono stati assolti perchè il fatto non sussiste. Nel collegio difensivo  gli avvocati Giuseppe Barba, Giovanni Rizzuti, Antonella Buscaino, Bartolomeo Parrino, Sebastiano Dara e Salvatore Longo.

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *