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La faida di Palma di Montechiaro, al via il processo di Appello 

In primo grado Rallo è stato condannato all'ergastolo mentre Onolfo è stato assolto

Pubblicato 18 minuti fa

Al via questa mattina il processo di Appello scaturito dall’operazione “Switch off”, l’inchiesta sulla cosiddetta faida di Palma di Montechiaro, una vera e propria guerra tra famiglie sfociata in due omicidi tra il 2015 ed il 2017. Al centro del dibattimento il delitto di Salvatore Azzarello, ucciso nelle campagne di contrada Burraiti mentre si trovava a bordo del suo trattore. Sul banco degli imputati – per questo reato – siedono Ignazio Rallo e Roberto Onolfo.

Stessa accusa ma destini diversi. Rallo condannato all’ergastolo, Onolfo assolto. La difesa del primo ha impugnato il verdetto della Corte di Assise di Agrigento mentre la procura ha fatto lo stesso ricorrendo contro l’assoluzione del secondo. L’inchiesta ipotizza una guerra tra due famiglie innescata dal furto di un mezzo agricolo, commesso dai fratelli Ignazio ed Enrico Rallo nei confronti di Salvatore Azzarello, avvenuto nel 2013 a Palma di Montechiaro. Nel 2015 il primo delitto: Enrico Rallo viene ucciso di fronte al bar Mazza. La risposta arriva due anni più tardi quando un commando entra in azione e uccide Salvatore Azzarello nelle campagne di contrada Burraiti mentre si trovava a bordo del suo trattore. Ed è qui che si incrociano gli sviluppi investigativi di carabinieri e polizia: i primi stavano indagando sull’omicidio Rallo, i secondi su quello di Azzarello. Le cimici istallate e i telefoni sotto controllo rilevano quella che in un primo momento appare una casualità ma che poi diventerà un solido elemento accusatorio: ogni qualvolta si parla dei due omicidi i dialoghi si concentrano sui Rallo e sugli Azzarello. 

Durante il processo il numero degli omicidi sale a tre con l’uccisione del principale imputato. Il 31 ottobre, qualche mese dopo essere stato scarcerato, viene freddato Angelo Castronovo, 65 anni, bracciante agricolo. I killer lo sorprendono nelle campagne tra Palma di Montechiaro e Campobello di Licata. Castronovo, in questa storia, non era un personaggio qualunque. Era l’unico imputato a cui veniva contestata la partecipazione ad entrambi gli omicidi. Secondo gli inquirenti avrebbe fissato l’appuntamento fatale con Rallo nel 2015 non presentandosi e attirandolo nella trappola; sarebbe stato lo stesso Castronovo, quasi due anni più tardi, a informare Ignazio Rallo su dove trovare Azzarello. I carabinieri, proprio per il delitto di Angelo Castronovo, hanno arrestato sei mesi fa Giuseppe Rallo, l’uomo in compagnia di Enrico Rallo quando fu vittima dell’agguato nonché l’ultimo ad averci parlato prima della morte. 

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