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Il braccio destro del boss resta in carcere ma cade l’associazione finalizzata al traffico di droga 

Il 41enne, per effetto delle contestazioni ancora in piedi, resta comunque in carcere

Pubblicato 27 minuti fa

Il Tribunale del Riesame, accogliendo parzialmente l’istanza dell’avvocato Salvatore Cusumano, ha annullato nove capi di imputazione contestati a Gaetano Licata, 41 anni, ritenuto il braccio destro del boss della cosca di Villaseta Pietro Capraro. 

L’indagato è stato arrestato nelle scorse settimane dai carabinieri di Agrigento nell’ambito dell’operazione sui clan di Villaseta e Porto Empedocle e su un traffico di droga attivo anche fuori provincia. Licata, secondo l’inchiesta coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo, sarebbe un elemento di spicco della cosca di Villaseta avendo svolto anche il ruolo di reggente in assenza di Capraro. 

Il tribunale della Libertà, presieduto dal giudice Antonia Pappalardo, ha annullato alcune delle ipotesi di reato mosse nei suoi confronti. La più significativa è l’associazione a delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti ma anche ipotesi di danneggiamento, estorsione e detenzione di droga. Il Riesame ha comunque confermato nel resto l’ordinanza del Gip di Palermo, ribadendo la sussistenza degli elementi indiziari relativi ai reati di associazione a delinquere di stampo mafioso, detenzione e cessione di droga e porto illegale di armi. Il 41enne, per effetto delle contestazioni ancora in piedi, resta comunque in carcere. 

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