Crisi idrica, 50litri al secondo per cinque comuni dell’agrigentino
Cabina di regia in Prefettura alla presenza dei sindaci di Aragona, Canicattì, Favara, Racalmuto e Ravanusa
E’ ancora crisi idrica nell’agrigentino. Cittadini esasperati per i turni di erogazione che vanno da 25 a 30 giorni. I comuni maggiormente colpiti sono Aragona, Favara, Canicattì, Racalmuto e Ravanusa. Oggi si è svolta una cabina di regia in Prefettura, che ha visto la presenza oltre del Prefetto Caccamo e dei sindaci dei Comuni sopracitati, dell’assessore regionale all’Energia, Roberto Di Mauro, dei vertici Aica, e in collegamento video anche il capo regionale della protezione civile, Salvo Cocina.
Per dare una boccata d’ossigeno i Comuni di Aragona, Favara, Canicattì, Racalmuto e Ravanusa potranno avere a disposizione 50-60 litri di acqua al secondo prelevati dal lago Fanaco per essere immessi nelle condotte idriche e ridurre così i tempi di turnazione.
“Questa è la soluzione tampone che è stata trovata oggi nel corso dell’incontro. Stiamo vivendo una situazione drastica. Solo il Padre Eterno ci potrebbe aiutare con le piogge che scarseggiano. Allo stato attuale, abbiamo 34 litri al secondo, quando in realtà, per tamponare i disagi, ne dovremmo avere 60. Abbiamo bisogno di acqua per garantire si servizi ai pazienti dell’ospedale, al poliambulatorio, al centro dialisi e a tutti gli studenti delle scuole”, ha detto il primo cittadino di Canicattì Vincenzo Corbo.
Nel frattempo si continua a lavorare per mettere in funzione entro la prossima estate i dissalatori; “soluzione migliore ma bisogna puntare a sistemare la rete idrica e a non far perdere l’acqua”, ha detto il sindaco Giovanni Cirillo presidente Ati.
“Il nostro obiettivo, ha dichiarato l’assessore Di Mauro, è comunque quello di superare strutturalmente le attuali criticità attraverso la realizzazione, già programmata, dei dissalatori nei territori di Gela, Porto Empedocle e Trapani, che il governo conta di rendere disponibili entro il mese di giugno”.