Agrigento

Agrigento, scoperti 77 furbetti del reddito di cittadinanza

Tra loro anche alcuni indagati per mafia o vincitori al gioco di somme superiori a 15mila euro

Pubblicato 3 anni fa

C’era chi non ha dichiarato di avere precedenti penali, chi aveva omesso vincite al gioco superiori a quindici mila euro e altri ancora che, nel compilare l’autocertificazione, aveva attestato false residenze. Sono 77 i “furbetti del reddito di cittadinanza” – la maggior parte tra Agrigento, Favara, Licata e Porto Empedocle – scoperti dai carabinieri del Comando Provinciale di Agrigento, guidati dal colonnello Vittorio Stingo, e dai militari del Nucleo Ispettorato del Lavoro. Ventidue sono stranieri mentre il resto degli indagati sono agrigentini.

Emblematici risultano due casi perseguiti: in una circostanza è stato accertato che madre e figlia nonostante lavorassero in una pizzeria del litorale agrigentino di San Leone, percepivano regolarmente il reddito di cittadinanza; mentre a Naro un imprenditore è stato malmenato dall’operaio perché non voleva essere regolarizzato con formale assunzione, ma preferiva continuare a lavorare in nero in modo da conservare il sostegno economico. La quantificazione delle somme indebitamente percepite ammonta a circa 750 mila euro ed è stato attivato l’ufficio dell’INPS per il recupero coattivo e per la revoca del sostegno economico.

 “In questa provincia si sta soffrendo molto per l’assunzione di camerieri per le attivita’ di ristorazione. Non ce ne sono. E’ impossibile trovare in giro un ragazzo che sia disposto a lavorare regolarmente, la gran parte dei ragazzi percepisce infatti il reddito di cittadinanza”. Ha dichiarato durante la conferenza stampa, il colonnello Vittorio Stingo. Nell’Agrigentino, su una popolazione di 550 mila persone, sono 50 mila circa i percettori di reddito di cittadinanza .

Le indagini, coordinate dalle Procure di Agrigento e Sciacca, hanno riguardato oltre 4.500 fascicolo presi in esame. Agli indagati viene contesta l’indebita percezione del beneficio del reddito di cittadinanza. L’attività di polizia giudiziaria ha consentito di “riscontrare molteplici irregolarità in relazione alle autocertificazioni prodotte per ottenere il sostegno economico”.

“Nella maggior parte dei 77 denunciati – ha spiegato il comandante della compagnia di Agrigento, il capitano Marco La Rovere – e’ stato rilevato dolo fattivo, ossia voler mantenere, nel tempo, la doppia remunerazione: quella del reddito di cittadinanza e quella del lavoro in nero”.

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