Agrigento

Parco Icori, le associazioni lanciano petizione online per il recupero del teatro all’aperto

L'iniziativa verrà presentata domani 19 agosto, alle ore 18:00, presso il caffè letterario Luigi Pirandello al piazzale Caos

Pubblicato 4 mesi fa

Lanciata una petizione online sulla piattaforma change.org per il recupero del Parco Icori o dell’Addolorata, un parco all’aperto che si affaccia sul mare, più volte inaugurato ma mai stato fruibile; per non parlare dell’anfiteatro, che potrebbe ospitare dei concerti all’aperto, delle rappresentazioni teatrali, e invece versa in precarie condizioni a causa dell’incuria e del non uso.

La petizione, diretta al presidente della regione Sicilia, all’assessore regionale alla cultura, all’assessore regionale del territorio e dell’ambiente, all’assessore regionale all’agricoltura, al sindaco di Agrigento, è firmata dall’Associazione culturale Bac Bac, il Movimento Agrigento in Comune, il Coordinamento Nazionale Alberi e Paesaggio sezione di Agrigento “Beato Rosario Livatino” 9 il circolo ARCI John Belushi, l’associazione Tierra Teco Trabajo e la Consulta Giovanile.

Ma perché questo luogo, che potrebbe essere una perla della città, non è oggetto di attenzione e recupero da parte degli amministratori cittadini, nonostante le tante risorse pubbliche stanziate contro il dissesto idrogeologico che potrebbero essere utilizzate per rivitalizzare il parco?”, si chiedono i firmatari nella petizione che continuano: “Perché non lanciare un concorso internazionale di idee per il recupero del parco dell’Addolorata? Un luogo così suggestivo susciterebbe sicuramente l’interesse di molti studi e gruppi di progettazione, garantendo un’elevata qualità delle proposte di intervento. Non mancano risorse ed opportunità, quello che manca sono le idee e la concretezza progettuale che siano figlie di una visione della città. Se non si sa immaginare l’Agrigento dei prossimi decenni, ma si schiaccia tutto sulla (mala)gestione del presente, non si può costruire alcun futuro.Comunque, una soluzione andrebbe trovata, anche in vista degli eventi che nel 2025 accompagneranno il titolo di capitale italiana della cultura. Allora, perché non pensare ad una parziale agibilità del Parco che comprenda solo la zona del cinema all’aperto e del teatro? Il costo e i tempi di recupero sarebbero ridotti (si potrebbero anche coinvolgere operatori privati) e si doterebbe la città di due strutture di grande pregio. Si potrebbero spostare al teatro dell’Addolorata gli spettacoli che oggi si tengono nel teatro avventizio, ingombrante e brutto costruito nella Valle, a due passi dai templi. Per la gestione del Parco, atteso che il comune non dispone delle figure professionali e dirigenziali idonee alla sua valorizzazione, la migliore soluzione sarebbe quella di un affido congiunto alla forestale, per quanto concerne la cura del bosco, e all’ente Parco Archeologico, per ciò che riguarda la conduzione delle strutture. Ci sembra la soluzione più logica considerando che l’area dell’Addolorata confina con la Valle dei Templi, si trova a due passi dalla necropoli Pezzino e al suo interno custodisce aree suscettibili di indagine archeologica. Ma per parlare del futuro del Parco è necessario anzitutto mettere con urgenza l’area in sicurezza dal rischio incendi”, proseguono le associazioni. “Oggi le sterpaglie, l’erba secca del sottobosco e i rifiuti che abbondano ovunque sono una miccia pericolosissima per la sopravvivenza del Parco. Il Comune non ignori il problema, sarebbe un’omissione gravissima”.

Intanto domani pomeriggio 19 agosto, alle ore 18:00, presso il caffè letterario Luigi Pirandello al piazzale Caos sarà presentata la petizione.

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