Agrigento

La banda del buco in azione ad Agrigento, i dettagli del maxi furto al distributore Q8

Nell’ultimo anno e mezzo sono diversi i furti messi a segno con le stesse modalità, tutti andati a buon fine

Pubblicato 2 mesi fa

Il colpo è stato preparato nei minimi dettagli. Chi ha agito sapeva bene quando entrare in azione e come fare. A compiere il furto al distributore di carburante Q8 in via Petrarca, a poca distanza dalla Valle dei Templi di Agrigento, non è stata certamente una banda di sprovveduti. I malviventi, probabilmente per evitare di essere ripresi dalle numerose telecamere, hanno scavato un foro sul muro alle spalle del gabbiotto che ospita l’ufficio del distributore. Poi l’irruzione e il colpo messo a segno. Secondo prime indiscrezioni il bottino ammonterebbe a circa 30mila euro. La vicenda è adesso in mano ai carabinieri della Compagnia di Agrigento che stanno indagando nel più fitto riserbo. Al vaglio dei militari dell’Arma anche le immagini delle telecamere non soltanto del distributore di carburante svaligiato ma anche delle zone limitrofe. Ogni dettaglio può essere utile per identificare gli autori del colpo.

Non è la prima volta che la “banda del buco” entra in azione in provincia di Agrigento. Nell’ultimo anno e mezzo sono diversi i furti messi a segno con le stesse modalità, tutti andati a buon fine. Non è chiaro se ad agire siano sempre gli stessi malviventi. Nel luglio 2023 ad essere preso di mira è stato il supermercato Eurospin di Villaseta. I ladri bucarono il soffitto e, una volta dentro, portarono via i soldi degli incassi. Poi è stata la volta dei supermercati. A novembre dello scorso anno vennero rubati 50 mila euro dall’Ard Discount in via Sant’Angela Merici, a Canicattì. I ladri scavarono nel muro del market e fecero irruzione. Pochi giorni prima, sempre con la stessa tecnica, era stato svaligiato il “Paghi Poco” di Agrigento. Il bottino, anche questa volta, fu ingente: 43 mila euro.  A marzo 2024 un nuovo furto al distributore di carburante lungo la strada statale 115, poco dopo Villaggio Mosè. Anche in questo caso le modalità di azione sono state le stesse: buco nel gabbiotto e furto del contante.

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