Agrigento

Il generale agrigentino Luciano Portolano nuovo Capo di Stato maggiore della difesa 

Da Agrigento al vertice delle forze armate italiane: il generale Luciano Portolano è il nuovo capo di Stato maggiore della difesa

Pubblicato 2 giorni fa

Il Consiglio dei ministri, su proposta del ministro della difesa Guido Crosetto, ha deliberato la nomina del generale Luciano Antonio Portolano a nuovo capo di stato maggiore della Difesa. Lo si apprende da fonti di governo. Dal prossimo 4 ottobre, spiegano le stesse fonti, Portolano prenderà il posto dell’ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone, designato quale chairman del Comitato militare della Nato dal prossimo gennaio e che assumerà anche l’incarico di consigliere del ministro della Difesa per le relazioni con la Nato.

DA AGRIGENTO AL VERTICE DELLE FORZE ARMATE ITALIANE

Il generale di Corpo d’Armata Luciano Portolano, 64 anni domani, nativo di Agrigento, nuovo capo di stato maggiore della Difesa, ha iniziato la sua carriera frequentando il 161esimo Corso dell’Accademia Militare di Modena e, successivamente, numerosi altri corsi in Italia e all’estero. Laureato in Scienze strategiche a Torino, Master in Gestione integrata e sviluppo delle risorse umane e di secondo livello in Scienze strategiche, ha partecipato a numerose operazioni e missioni all’estero. Tra il 1990 e il 1991, con il grado di capitano, prende parte alla missione Unimog, al confine tra Iran e Iraq, nata con lo scopo di monitorare la zona cuscinetto e il rispetto del cessate il fuoco tra i due Stati. Nel 1991, a seguito degli eventi della prima Guerra del Golfo, viene trasferito dalle Nazioni Unite al confine tra Iraq e Kuwait, per partecipare alla missione Unikom, stabilita per creare e monitorare la zona demilitarizzata tra i due Paesi. Nel 1999, con il grado di tenente colonnello in qualita’ di comandante del 67esimo battaglione bersaglieri, prende parte alle operazioni Nato “Joint Guarantor” in Macedonia e all’operazione Joint Guardian” in Kosovo. Nel 2003, con il grado di colonnello, al comando del 18esimo reggimento bersaglieri, partecipa all’Operazione “Antica Babilonia 1”, in Iraq, nuovamente al comando delle Early entry forces del dispositivo nazionale, schierato a seguito degli eventi connessi con la seconda Guerra del Golfo e con la relativa risoluzione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, che sollecitava la comunita’ internazionale a contribuire alla stabilita’ e alla sicurezza del Paese iracheno. Da comandante della brigata meccanizzata “Sassari” nel grado di generale di Brigata, tra il 2011 e il 2012 e’ inviato in Afghanistan per assumere la guida del Comando multinazionale RC-W (Regional Command-West) nell’ambito dell’operazione Nato-Isaf. Con il grado di generale di Divisione, nel 2014, viene nominato dal segretario generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-moon, head of mission e force commander della missione Unifil in Libano, incarico che lo vede per due anni alla guida di piu’ di 10mila caschi blu delle Nazioni Unite provenienti da 40 Paesi diversi, impegnati nel monitorare la cessazione delle ostilita’ tra Libano e Israele. Il 2 settembre 2019, il generale Portolano viene designato quale comandante del Comando operativo di vertice interforze (Coi), Comando responsabile dell’organizzazione militare e in particolare della pianificazione, della predisposizione e dell’impiego delle forze armate in tutti i teatri operativi: oltre a cio’, pianifica e dirige le attivita’ che la Difesa ha messo in campo nell’ambito della risposta nazionale all’emergenza Covid. A partire dal 26 luglio 2021, a seguito di adeguamento dell’architettura organizzativa della Difesa assume l’incarico di comandante del Covi (Comando operativo di vertice interforze), rivestendo la quarta stella funzionale per la rilevanza dell’incarico e in virtu’ delle nuove mansioni acquisite. In tale veste, coordina e dirige l’operazione “Aquila Omnia”, per l’evacuazione dei concittadini e del personale civile afgano dall’aeroporto di Kabul nell’agosto del 2021. A far data dal 9 ottobre dello stesso anno, il generale Portolano diventa segretario generale della Difesa e direttore nazionale degli armamenti.

LE CONGRATULAZIONI DELLA PREMIER MELONI E DEL MINISTRO CROSETTO

“Desidero esprimere le mie più vive congratulazioni al Generale Luciano Antonio Portolano per la sua nomina a nuovo Capo di stato maggiore della Difesa. Sono certa che le sue straordinarie qualità professionali e umane, unite alla sua esperienza e competenza, gli consentiranno di ricoprire nel miglior modo un incarico così delicato e complesso”. Lo dichiara la presidente del Consiglio Giorgia Meloni.

”Il generale Luciano Portolano ha un profilo professionale di primissimo piano, con una vasta esperienza operativa e di comando, che comprende incarichi delicatissimi e di primissimo livello in campo nazionale e internazionale, e sarà chiamato a gestire le forze armate in un momento di grande complessità e profondo rinnovamento, reso ancora più critico dalle crisi in atto. Grazie alle sue competenze, capacità ed esperienza sono certo che saprà interpretare nel modo migliore le sue delicate funzioni, operando ogni giorno per garantire al Paese Forze Armate pronte a operare in ogni contesto, a difesa degli interessi nazionali e per portare la pace laddove essa è a rischio. Buon lavoro generale Portolano”. Lo ha detto il ministro della Difesa Guido Crosetto dopo la nomina del generale Luciano Antonio Portolano, attuale segretario generale della Difesa e direttore Nazionale degli Armamenti, a nuovo capo di Stato Maggiore della Difesa. Dal prossimo 4 ottobre Portolano prenderà il posto dell’ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone, che a settembre 2023 è stato designato quale Presidente del Comitato Militare della Nato, incarico che assumerà dal gennaio 2025. ”Ringrazio l’ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone per quanto fatto, come Capo di Stato Maggiore della Difesa e come servitore delle Istituzioni durante la sua lunga carriera militare – ha aggiunto Crosetto – Il suo operato e la sua professionalità hanno accresciuto il prestigio e l’onore delle Forze Armate e del Paese. A lui auguro le migliori fortune, sicuro che, anche nel futuro ruolo di Presidente del Comitato Militare della Nato, saprà incidere positivamente e dimostrare le sue qualità e la sua leadership”. 

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