Consiglio comunale aperto su crisi idrica, la nota dei consiglieri Dc e di Agrigento in comune
Il consiglio comunale è stato richiesto dal comitato cittadini "Vogliamo l'acqua"
Nei giorni scorsi ad Agrigento si è svolto un consiglio comunale aperto per affrontare il tema dell’emergenza idrica chiesto dal comitato di cittadini “Vogliamo l’acqua”, che ha visto presente l’Assessore ai Servizi di Pubblica Utilità Di Mauro, il Sindaco Miccichè e diversi Deputati Regionali, per rendere conto delle proprie responsabilità e dichiarare apertamente le soluzioni che le istituzioni intendono mettere in campo.
LA NOTA DELL’ASSOCIAZIONE AGRIGENTO IN COMUNE
“Il comitato rappresenta un esempio valoroso di civismo e speranza per tutta la comunità, dimostrando come la determinazione e la competenza possano far sentire agli organi competenti la pressione necessaria per intraprendere azioni tempestive e risolutive.Riteniamo sia inaccettabile dover lottare per qualcosa che nel resto dell’Unione Europea rappresenta la normalità; è intollerabile dover reclamare nel 2024 un diritto fondamentale come quello dell’acqua. La crisi idrica non è emergenza, ma inefficienza gestionale, ed è il più grave fallimento della classe dirigente con un impatto devastante su ogni aspetto della vita cittadina.Ascoltiamo storie esasperate di Agrigentini che non riescono più a garantire l’igiene ai propri anziani o ai figli disabili. Perfino nello svolgimento delle attività lavorative i cittadini riscontrano problemi insormontabili. Bar, ristoranti e strutture ricettive sono costretti a chiudere o ad annullare prenotazioni, compromettendo l’immagine turistica della futura “Capitale della Cultura” e i sacrifici di chi ha investito nell’ospitalità.La mancanza di provvedimenti concreti e l’incapacità di gestire i finanziamenti hanno esacerbato una situazione già critica, dimostrando una palese negligenza nei confronti dei bisogni fondamentali dei cittadini. La politica deve mostrare il coraggio finora mancato. Invitiamo tutti i cittadini a continuare la lotta per la giustizia e a non abbassare la guardia. La battaglia da parte di tutte le associazioni impegnate nel territorio è appena cominciata e non si arresterà fino all’ottenimento della normalità. Per l’acqua, per Agrigento”.
LA NOTA DEI CONSIGLIERI DC
“Ringraziamo la città per essersi fatta sentire ed aver partecipato al Consiglio Comunale aperto sull’acqua e invitiamo le associazioni a chiederne uno sull’Organizzazione di Capitale della Cultura.Per il resto ci scusiamo per i pochi impegni presi dalla Politica in quella sede.Al netto dell’on Pace che si è scusato per colpe non sue, evidenziando come Ribera quando lui era Sindaco, sia riuscita a portare a termine i lavori per la nuova rete idrica ed Agrigento no, e con grande chiarezza dicendo che l’obiettivo deve essere trovare nuovi invasi, poco o nulla di nuovo è stato detto e soprattutto nessun nuovo impegno è stato preso.Non abbiamo ricevuto delucidazioni sulla tempistica di attivazione del nuovo dissalatore né spiegazione sul perché sia stato smantellato, né sapere se sarà alimentato da energia alternativa;non abbiamo sentito scuse sui ritardi nelle procedure di appalto del primo stralcio della nuova rete ne’ soprattutto, notizie e tempi della gara per il 2 lotto: san leone, villaggio mose, fontanelle. Queste zone avranno mai una rete nuova?E sui rapporti coi comuni montanti, è possibile fare ordinanze per avere un po’ della loro acqua in emergenza? Sulla diga castello, perché non si mettono più potabilizzatori? Quando avremo il nuovo depuratore di timpa dei palombi? e quando lo avremo potremo dare tutta questa acqua depurata agli agricoltori, così da averne di più per usi civili?Nessuna risposta da parte dell’ Assessore Di Mauro.Ed in ultimo ma non meno importante, l’ on. Ruvolo più che attaccare su un passato che ha visto protagonisti attivi o sodali silenziosi tutti i partiti che oggi siedono in parlamento, perché non propone di raggiungere l’Ambito unico regionale o anche solamente provinciale? Cosi abbassiamo i costi dell’ acqua e ne aumentiamo la portata.Perché non è la prima firmataria di una legge per un gestore unico dell’acqua un Sicilia, così da diminuire i costi? ci troverà al suo fianco!La politica può tutto, perché al posto di attaccare sul passato non iniziamo a lavorare per il futuro? “