Agrigento

Animali del presepe vivente di Montaperto in condizione di stress, la denuncia Lav

L'associazione animalista denuncia le pessime condizioni a cui sono stati sottoposti gli animali nel corso di almeno una notte dell’evento

Pubblicato 3 giorni fa

“Gli animali del presepe vivente di Montaperto sono in condizione di stress e la loro detenzione è inadeguata”. Lav (Lega antivivisezione), sede di Sciacca, denuncia le pessime condizioni a cui sono stati sottoposti gli animali nel corso di almeno una notte dell’evento, registrate da un volontario in loco. Condizioni che provocano malessere negli animali e suggeriscono un modello diseducativo ai bambini.

“In particolare, è stato osservato come un asino fosse legato a una parete con una corda di pochi centimetri, che gli consentiva solo movimenti minimi e gli negava l’accesso a cibo e acqua (assenti); un altro asino era in stato di libertà, a pochi passi dal percorso principale della manifestazione, senza alcuna possibilità di sottrarsi alla folla dei visitatori e alla presenza di bambini, qualora lo desiderasse – condizione necessaria a ciascun animale esibito al pubblico in contesti simili.Ancora, continua Lav, il nostro volontario ha osservato come il recinto di due maialini fosse aperto, permettendo ai visitatori – ai bambini in particolare – di entrare e uscire e ai due animali di scappare e mettersi in pericolo nella calca. Queste e altre situazioni occorrevano in assenza di sorveglianza da parte degli organizzatori dell’evento.Tra gli altri episodi osservati: galline costrette in un anfratto, conigli adulti chiusi a coppie in gabbie di dimensioni ridicole, un gruppo di pecore privo di copertura da pioggia o altri eventi metereologici, una coppia di oche rinchiusa in un recinto in prossimità di box per la distribuzione elettrica. L’organizzazione, interpellata dal volontario in loco, proseguono, ha risposto di non essere al corrente dei fatti riportati e che avrebbe provveduto a migliorare la condizione degli individui esposti. Lo scopo degli animali, ai quali non intende rinunciare, ha aggiunto l’organizzatore, è educativo e a favore dei bambini e delle scolaresche. Noi rispondiamo che il presepe vivente è diseducativo: un animale costretto in condizioni improprie, non rispettose della sua etologia, in balia di visitatori, in un contesto affollato e rumoroso come quello dell’evento di Montaperto (allestito fino al 6 gennaio), non educa un bambino (come non educa un adulto) a un corretto rapporto con la natura; rafforza piuttosto il pensiero dominante, cioè che l’animale è un oggetto di cui l’uomo può disporre (in questo caso, di cui può fare mostra) a piacimento.È necessario superare tutti gli spettacoli con animali, che sono arretrati e ingiusti, si tratti di circhi o presepi viventi.Educare alla natura, sosteniamo noi di Lav, vuol dire riconoscere e rispettare i diritti degli animali, e pretendere giustizia per loro”.

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