Agrigento

Agrigento capitale della cultura, Matteo Renzi: “Il fallimento è del Premier Meloni”

Il presidente di Italia Viva è in tour in Sicilia per presentare il suo libro "L'influencer"

Pubblicato 3 giorni fa



“L’idea di Agrigento città capitale della cultura era bellissima. Chi come me ama questo posto, la Valle dei Templi ma anche tutti gli altri luoghi di Agrigento, si rende conto quanto fosse importante. La responsabilità del fallimento di Agrigento Capitale della cultura è di esattamente dell’influencer Giorgia Meloni che, sostanzialmente è molto brava a fare la comunicazione e per niente capace di governare”. Cosi il presidente di Italia Viva, Matteo Renzi oggi nella città dei templi, da dove è partito il tour per presentare il suo libro “L’influencer”, epiteto attribuito proprio alla Meloni che Renzi dipinge come una leader più interessata ai social che al governo del Paese. Ad Agrigento il leader è stato accompagnato dai parlamentari nazionali Davide Faraone e Dafne Musolino e Roberta Lala coordinatrice del movimento ad Agrigento.

“Il governo ha lanciato l’idea e poi ha fatto sì che Agrigento diventasse lo zimbello d’Italia”, ha continuato Renzi citando la storia dei tombini asfaltati e poi ricercati con il metal detector. “Dal 2023 che sappiamo che Agrigento ha questa grande occasione, è chiaro che se parliamo di strade, di collegamenti, di quotidianità, è chiaro che la colpa è anche del Presidente della Regione, è evidente che in quello che non va’ la responsabilità è della singola persona. Lo abbiamo visto prima con Musumeci, ora con Schifani, e da ex sindaco e da ex premier dico poche chiacchiere, facciamo ciò che serve. Avete l’occasione della città della cultura e allora sfruttatela”, ha proseguito l’ex premier che si è anche soffermato a parlare di immigrazione, tema che riguarda a pieno la Sicilia e in particolar Lampedusa. “Dobbiamo evitare che partono, dobbiamo dirgli che quando arrivano ci sono delle regole da rispettare in Italia, ma nel momento in cui sono in mare, in balia delle onde, quelle persone le salvi“, ha detto Matteo Renzi.

E sul Ponte di Messina ha aggiunto: “Noi siamo sempre stati favorevoli alla costruzione di un ponte, ma prima di farlo è chiaro che prima si devono sistemare le strade e le infrastrutture che ai siciliani mancano da tempo. Ribadisco io sono stato qui in vacanza per tre volte perchè amo questo posto però è impensabile ricevere dei messaggi dove mi si dice che manca l’acqua nelle case della gente, ecco pensiamo prima a risolvere queste cose. E ricordo che i fondi per sistemare la rete idrica il mio governo li aveva stanziati”, dice Renzi riferendosi al Patto per il Sud, un protocollo da 5 miliardi 750 milioni di euro che venne firmato alla Valle dei Templi con l’allora presidente della Regione Sicilia Renato Crocetta; risorse che la Sicilia doveva spendere per interventi sulle infrastrutture e viabilità, sul patrimonio culturale, centri storici e riqualificazione periferie, e impiantistica sportiva, ma anche interventi contro il dissesto idrogeologico, l’erosione delle coste. 

“Oggi mi sembra che la Sicilia sia di nuovo scomparsa dal dibattito politico”, ha concluso Renzi, che dopo aver chiuso il dibattito con i giornalisti, ha fatto una breve visita al tempio della Concordia. Poi il leader di Italia Viva sarà a Mazara del Vallo nell’ospedale cittadino per parlare di sanità e poi a Palermo alla Mondadori Bookstore.

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