Interrogazione del senatore Giuseppe Lumia, del Partito Democratico, al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti: “Premesso che: in un moderno sistema intermodale, il settore ferroviario ha un ruolo strategico ed innovativo che va potenziato con investimenti mirati sull’intero territorio nazionale, a partire dal Mezzogiorno, dove gli investimenti sulle infrastrutture pubbliche costituiscono ancora un potente volano di autosviluppo e di capacità competitiva sia per il trasporto merci sia per il trasporto passeggeri; come diffuso da diversi organi di informazione, è stato reso noto il dossier 2017 di Legambiente sullo stato delle linee ferroviarie italiane.
Spicca un dato allarmante: sono 10 le linee ferroviarie peggiori d’Italia censite nel 2017. Queste linee creano un disagio enorme a quei 3 milioni gli italiani pendolari che ogni giorno prendono il treno per andare al lavoro, a scuola o all’università. La classifica di Legambiente è stata stilata mettendo insieme diverse informazioni, dalle proteste degli utenti per i ritardi, soppressioni, comfort, tipologia di treno, condizioni di viaggio, frequenza, eccetera; le linee che hanno conquistato il primato negativo sono la Roma-Lido, la Circumvesuviana, la Reggio Calabria-Taranto, la Verona-Rovigo, la Brescia-Casalmaggiore-Parma, la Agrigento-Palermo, la Settimo torinese-Pont Canavese, la Campobasso-Roma, la Genova-Savona-Ventimiglia e la Bari-Corato-Barletta;
Per quanto riguarda la Sicilia, il dossier di Legambiente mette in evidenza la tratta Agrigento-Palermo, che risulta tra l’altro tra le più affollate e, come la maggior parte delle ferrovie siciliane, si dipana ancora lungo un unico binario e senza mezzi veloci. Il tempo di percorrenza risulta essere di poco più di 2 ore, la velocità media addirittura di 67 chilometri orari e sono 12 le coppie di treni che quotidianamente percorrono la linea lunga solo 137 chilometri. Su questa tratta, i treni pertanto sono insufficienti e risultano molto spesso in ritardo, malgrado la linea sia di fondamentale importanza perché collega due importanti città siciliane: Palermo, la città capoluogo di regione, fornita di tutti i più importanti servizi sanitari, giudiziari, commerciali, culturali e universitari; l’altra, Agrigento, che risulta essere una tra le più importanti città turistiche conosciute in Europa e nel mondo. Il collegamento ferroviario tra queste due importanti città siciliane è strategico e decisivo per la mobilità dell’isola. È da segnalare inoltre, che frequentemente nelle giornate di pioggia in molte stazioni si allagano i binari e si verificano continue frane lungo la linea ferrata. Il “comitato pendolari Palermo-Agrigento” ha spesso denunciato gli enormi disagi dei viaggiatori costretti a spostarsi in treni sporchi, sovraffollati e lenti.
Si chiede di sapere se, nell’ambito dei suoi poteri di controllo, il Ministro in indirizzo intenda attivarsi per verificare questa discutibile procedura utilizzata dall’ASP di Enna e ripristinare le condizioni di legalità, per far sì che la fase concorsuale sia trasparente e capace di valorizzare le migliori professionalità sanitarie e le esperienze già acquisite presso la stessa ASP.
Il trenino scelto dalle Ferrovie per unire queste due città ha infatti una capacità di 140 posti, ma viaggia con circa 500 persone, naturalmente stipate come sardine, si chiede di sapere se il Ministro in indirizzo intenda superare questa grave situazione di disagio su tutte le 10 linee ferroviarie segnalate da Legambiente ed in particolare sulla tratta Agrigento-Palermo, con investimenti concreti e in tempi veloci, per fare del trasporto pubblico locale una risorsa nazionale strategica di un moderno sistema intermodale di trasporto”.