Aveva riscosso notevoli consensi due anni fa l’iniziativa di Beniamino Biondi di portare sulla scena il teatro di Ezio D’Errico e di riportare in auge i testi letterari dimenticati in Italia ma valorizzati all’estero come in Germania ed America Latina.
Numerosa era stata la partecipazione di artisti ed esponenti della cultura alla conferenza tenuta nella corte dell’Accademia di Belle arti di Agrigento per ricordare Ezio D’Errico, il più grande scrittore nato ad Agrigento dopo Luigi Pirandello, isolato in vita e trascurato da morto.
Ieri sera nel chiostro del Museo archeologico la presenza del sindaco di Agrigento Franco Miccichè e del direttore del Museo, Giuseppe Avenia hanno sugellato insieme a Beniamino Biondi la meritoria iniziativa di due anni fa raggiungendo già i primi risultati concreti.
Infatti è stata pubblicata la prima opera di Ezio D’Errico, il romanzo suo più importante. “Qualcuno ha bussato alla porta” edizioni “Il Pungitopo”.
“Annuncio, con sincera gioia, – ha esordito Biondi – la pubblicazione del romanzo di Ezio D’Errico dal titolo “Qualcuno ha bussato alla porta”, primo volume della collana delle opere complete da me diretta, dopo anni di lavoro per la riscoperta di questo scrittore dimenticato, il più grande nato ad Agrigento dopo Luigi Pirandello. Il volume, pubblicato da Pungitopo con una mia nota critica e un risvolto di copertina scritto da Toti Ferlita, segna l’inizio di una rivalutazione complessiva dell’opera di D’Errico, cui seguiranno altri romanzi e racconti e l’edizione del teatro completo cui sto al momento lavorando”.
“Quasi nessuno, come dicevamo, conosce questo autentico genio, che la sorte ha voluto far nascere ad Agrigento. Sfortunato in vita, avendo dato al teatro italiano una profondità di respiro e un’acutezza di analisi che non vennero comprese, lo fu ancora di più dopo la sua morte, quando venne dimenticato, sparito dalle scene e dai cataloghi. Oggi, finalmente, grazie al mio lavoro di ricerca d’archivio e ai numerosi materiali ritrovati, e con l’impegno di un editore illuminato, Lucio Falcone, a cui si deve negli anni passati la pubblicazione delle opere complete di un altro grande drammaturgo siciliano, Beniamino Joppolo, finalmente Ezio D’Errico recupera lo spazio che gli appartiene con l’autorevolezza di una figura letteraria di primo piano che torna nelle librerie con il suo più famoso romanzo giallo – protagonista l’ispettore Richard sorta di atipico Maigret italiano – e con la previsione delle successive opere, utili a riconfigurare il panorama critico sullo scrittore recuperando il suo nome dall’oblio, dopo l’assurda rimozione che il tempo gli ha riservato”.
“Dopo la successiva pubblicazione del teatro completo, – ha proseguito Biondi – il mio preciso obiettivo è potere portare Ezio D’Errico in teatro con la regia di una sua commedia (mai rappresentata in Italia) in prima nazionale. In questo senso numerosi incontri e interlocuzioni sono in corso, richiamando la mia chiara paternità per tutta l’operazione che riguarda il lavoro sulle sue opere, certo che la città che gli ha dato i natali e le istituzioni culturali che la governano non mancheranno a tutto quel che devono per tributargli la giusta memoria.”
L’iniziativa di questa prima pubblicazione compie dunque un fondamentale passo per il riconoscimento di Ezio D’Errico come autore di statura europea, accanto ai grandi nomi della letteratura siciliana, e ne configura la parabola di drammaturgo tra i maggiori del Novecento.