ltre diecimila lavoratori in meno nel settore delle COSTRUZIONI in Sicilia negli ultimi cinque anni. Un calo dell’11,4% con -10.989 occupati. E’ uno dei dati che emerge dal rapporto Anaepa 2017 “Fare impresa ai tempi di edilizia 4.0”. Tra il primo trimestre 2012 e il primo trimestre 2017, la parte piu’ colpita e’ quella dell’occupazione dipendente (il 64,1% dell’occupazione del settore al I trimestre 2017) che risulta in flessione del -14%, pari a 8.933 occupati in meno mentre la componente indipendente (il restante 35,9% dell’occupazione del settore al I trimestre 2017) mostra un calo del -6,3%, pari a 2.057 occupati in meno. Nella classifica nazionale la Sicilia e’ la quinta regione italiana con calo meno intenso dell’occupazione delle COSTRUZIONI nel corso degli ultimi 5 anni (I trimestre 2012-I trimestre 2017). Mentre occupa la quarta posizione tra le 20 regioni italiane per calo degli occupati dipendenti e la decima posizione per calo degli occupati indipendenti. Il settore COSTRUZIONI e’ dato dall’insieme di Edilizia, Installazione e Impianti. A livello provinciale, confrontando i dati 2016 relativi all’occupazione nelle COSTRUZIONI con quelli del periodo pre-crisi (2008), tra le provincie italiane che occupano gli ultimi posti della classifica nazionale per maggior perdita di posti di lavoro, c’e’ Catania che si piazza al 101° posto in Italia su 110 province, per maggior numero di calo di lavoratori (15 mila in meno).
“Questi dati purtroppo confermano l’abbandono del settore dell’edilizia – dice Filippo Ribisi, presidente di Confartigianato Sicilia -. I fondi europei per le infrastrutture non vengono spesi. Tutte le imprese sono ferme. C’e’ un calo notevole dell’occupazione. Nel settore privato non c’e’ sviluppo. Ci piacerebbe che tutti i soldi dei Patti per la Sicilia e per le citta metropolitane fossero finalmente spesi”. Nel rapporto di Anaepa un capitolo e’ dedicato anche agli infortuni sul lavoro. Nel 2016 quelli denunciati dalle imprese delle COSTRUZIONI si confermano un settore virtuoso con una diminuzione del 5,6%, pari a 102 infortuni in meno. Per le imprese artigiane del comparto si registra un calo pari al 2%, equivalente a 14 infortuni in meno. “La difficolta di questo settore e’ evidente – commenta Francesco Grippaldi, presidente regionale Anaepa (Confartigianato Edilizia) -. I nostri governi dovrebbero fare proposte piu’ concrete. L’edilizia va portata avanti. Abbraccia diversi settori con un bacino di artigiani non indifferente. Il problema della disoccupazione potrebbe ricevere una scossa se i governi pensassero ad esempio ai piani regolatori, se si obbligassero i proprietari degli immobili dei centri storici a metterli in sicurezza. Abbiamo immobili straordinari, di patrimonio storico unico. Si darebbe cosi’ una svolta al settore dell’edilizia e successivamente anche al turismo”.