Ancora da archiviare le spese di Natale – in Sicilia abbigliamento e calzature sono state al secondo posto nella spesa dopo i generi alimentari – negozianti e consumatori si preparano ai saldi di fine stagione. La Sicilia parte in anticipo e dal 2 gennaio, contrariamente al resto d’Italia dove il via sarà dato il 5 gennaio, si parte con la corsa all’acquisto di tutti quei beni a cui a prezzo intero si è preferito rinunciare. “E’ un’anomalia tutta siciliana – spiega all’Adnkronos la presidente di Confcommercio Palermo e consigliere di Federmoda Italia Patrizia Di Dio – che dipende da un decreto emesso lo scorso anno dall’assessore regionale alle Attività produttive Mariella Lo Bello sia per i saldi 2016 che per i saldi invernali 2017. Nel resto d’Italia, i saldi partono il giorno prima dell’Epifania, seguendo le indicazioni di Federmoda Italia Confcommercio che ha spinto per unificare la data di inizio nel 5 gennaio che è il giorno feriale che anticipa la festa”.
Nell’isola le previsioni sono di mantenimento del fatturato dello scorso anno e di vendite soprattutto per quanto riguarda la maglieria, i capi pesanti e le scarpe. La spesa media pro capite per i saldi dovrebbe aggirarsi sui 135-150 euro. “E’ un mercato drogato da offerte, promozioni e saldi sempre più anticipati – spiega Di Dio – Le vendite, quelle a prezzo regolare, si sono ridotte a poche settimane”. L’anomalia dei saldi anticipati non aiuta il commercio siciliano che, sottolinea la presidente di Confcommercio Palermo, “arranca e non vede affatto una ripresa dei consumi”. Ma è anche vero che “va incontro ai consumatori, ormai sempre più mossi da offerte e sconti, e che si lasciano convincere da acquisti ragionati e oculati anche grazie a promozioni e saldi”.