Si svolgeranno probabilmente tra domani e domenica i funerali di Giuseppe Alabiso, 61 anni, e del figlio Emanuele, di 26, padre e figlio, morti nell’incidente che ha visto coinvolto il loro aeromobile ultraleggero che dopo le 17.30 di alcuni giorni fa è precipitato in mare, a nord di Stromboli. Il velivolo era partito da Gela (Caltanissetta) ed era diretto a Foggia. Giuseppe Alabiso, odontoiatra con la passione del volo era anche stato dirigente della squadra di calcio Juventina-Gela e appassionato di motori: aveva una Ferrari. Nel 2013 stabilì il record del mondo di traversata solitaria di 9.000 km da Gela a Capo Nord; l’anno dopo volò per 13 mila chilometri da Agrigento a Nuuk, in Groelandia. Era scampato alla morte nel 2004, quando, partito da Roma, il suo ultraleggero precipitò all’altezza di Sabaudia. Rimase in coma per oltre un mese e poi tornò a volare anche per diffondere la cultura della donazione del midollo osseo. La Capitaneria di porto aveva dirottato nel tratto di mare il traghetto Laurana della Compagnia delle Isole, che era partito da Lipari diretto a Napoli. Il pm Fabrizio Monaco della procura di Barcellona Pozzo di Gotto ha disposto le autopsie che saranno eseguite al Papardo di Messina. I corpi dei due sfortunati congiunti dovranno essere sottoposto ad autopsia prima di essere restituiti ai familiari perchè si vogliono appurare le condizioni di padre e figlio al momento dello schianto dell’aereo.