di Irene Catarella – È stato inaugurato presso il Salone della Chiesa Madre di San Giovanni Gemini il Centro di Ascolto per le dipendenze patologiche curato dagli operatori della Caritas Intercittadina di San Giovanni Gemini e Cammarata. Il nome del Centro Pozzo di Sicar richiama il luogo in cui si svolge l’episodio evangelico di Gesù che incontra la Samaritana. Ben cinque persone, coordinate da Piera Reina, si sono formate con il supporto dei professionisti dell’Associazione Casa Famiglia Rosetta di Caltanissetta per poter orientare e accompagnare al meglio le persone del territorio sangiovannese e cammaratese colpite da dipendenza patologiche di vario tipo, dalla droga all’alcool, dallo shopping compulsivo al gioco d’azzardo, per citarne alcune, al fine di potere permettere loro di rivolgersi a professionisti e di intraprendere un percorso di liberazione da tutte queste “catene” che le fanno vivere schiave di qualcosa di negativamente condizionante, in poche parole, a farle uscire dallo stato di emergenza in cui si trovano. Un servizio che affronta problematiche attuali che purtroppo si stanno estendendo a macchia d’olio e che nascono da un vuoto interiore di diverso genere, affettivo come quello di chi si sente trascurato, lavorativo, di valori, e ancora causato da diatribe familiari, da ruoli impegnativi che non fanno respirare come quello di madri con figli piccoli, un vuoto che, in ogni caso, da soli non si riesce a colmare. Fortemente voluto dagli arcipreti di entrambi i paesi, Don Luca Restivo di San Giovanni Gemini e Don Antonio Cipolla di Cammarata, il Centro di Ascolto per le dipendenze patologiche si trova presso Piazza Alcide De Gasperi (popolarmente conosciuto come Madonnina nera) a San Giovanni Gemini ed è operativo ogni martedì dalle 17:00 alle 18:00, ma si può telefonare per un primo approccio anche al seguente numero 376 1393978 (sempre acceso escluso la notte). Piera Reina ha ribadito che tutto parte dalla Caritas, la quale non è un semplice ente assistenziale per la distribuzione di beni necessari, ma è un ente che ha come punta di diamante il Centro di Ascolto portato avanti da operatori formati ad ascoltare chi viene a richiedere generi materiali di prima necessità, come gli alimenti, i vestiti, e a capire da dove nasce il bisogno che li porta a questa emergenza, partendo dalla scoperta di quale sia il problema di fondo che li conduce a questi comportamenti malsani per se stessi e per chi li circonda. È l’ascolto che mette in evidenza le problematiche del territorio, le fragilità, le esigenze, infatti, ogni realtà ha le sue caratteristiche e, per intuirle, bisogna cercare di andare oltre quello che viene chiesto, creando con il richiedente una relazione di delicatezza e rispetto che gli dia la forza di capire che può farcela a uscirne fuori con l’aiuto di professionisti e strutture adeguate. Gli operatori sono coloro i quali ascoltano e sostengono, riaccendono la speranza e porgono la mano, interagendo con chi è fragile e cominciando a fargli capire che può farcela a recuperare se stesso e a venire fuori dalla dipendenza che non è altro che fare uso di qualcosa che fa dimenticare ciò che può fare male, ciò che porta dolore. L’inaugurazione del Centro per le dipendenze patologiche si è svolta nel Salone della Chiesa Madre di San Giovanni Gemini con grande partecipazione. Gli interventi hanno messo in evidenza l’intento comune della collaborazione a questo progetto proteso a creare benessere nel territorio. Dopo la benedizione presieduta da Don Antonio Cipolla, Don Luca Restivo ha aperto i lavori spiegando l’intento di questa apertura e di questo servizio, mentre Piera Reina ha evidenziato cosa ha spinto gli operatori a fare il passo di prendersi questo tipo di responsabilità. Il Sindaco di San Giovanni Gemini Carmelo Panepinto ha ribadito il valore della sinergia delle istituzioni con tutte le realtà territoriali che vogliono andare a eliminare il malessere tra la popolazione, qualunque genere sia, per intervenire sulle fragilità e alimentare il benessere dei singoli e della comunità intera. Il Vicesindaco di Cammarata Aurelio Imbornone ha messo in luce l’importanza che può avere questo progetto in quanto a San Giovanni Gemini e a Cammarata c’era la necessità di cominciare a pensare a fare qualcosa di concreto in merito. Il Presidente di Casa Rosetta Giorgio de Cristoforo ha ricordato l’importanza dell’ascolto, del fare, del darsi, ma è andato oltre cercando di spronare addirittura alla prevenzione di questi fenomeni, cercando di anticipare sempre attraverso il dialogo la presenza del rischio di una dipendenza con l’incoraggiamento ad aprirsi agli altri e alla bellezza della vita. Il Responsabile diocesano della Caritas Valerio Landri ha invitato tutti a guardare il fratello e la sorella andando loro incontro, ascoltando anche i silenzi che parlano a volte più di mille parole. Al Centro di Ascolto per le dipendenze patologiche può andare qualunque persona, laica o credente che sia. Esso si colloca nel contesto di una chiesa aperta al territorio come quella sinodale.