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Ritardi notevoli nel ripristinare la fornitura di energia elettrica: Enel condannata a restituire i soldi delle bollette e risarcire i danni

Il Tribunale di Agrigento, in grado di appello, ha totalmente ribaltato la statuizione emessa dal Giudice di Pace dando ragione ad un utente Enel che avrà rimborsato bollette e risotorati i danni.

Nello specifico Calogero Siracusa (assistito dagli avvocati Marco Patti e Giuseppina Pace) a seguito di un furto di cavi elettrici nella contrada Amagione di Agrigento, subiva un’interruzione della fornitura di energia elettrica nel propria abitazione di campagna dal dicembre 2010 al  novembre 2011.

Il Siracusa citava in giudizio sia l’Enel servizio elettrico S.p.A. che Enel distribuzione S.p.A. per dichiarare l’illegittimità delle bollette Enel inerenti a tale periodo contrattuale (dicembre 2010 al novembre 2011) e dunque ritenere non dovuto l’importo in esse rappresentato e contestualmente condannare E.N.E.L. servizio elettrico S.p.A. ed Enel distribuzione Spa, a rifondere tutti i danni arrecati  per la prolungata e non giustificata interruzione di energia elettrica.

Di contro la difesa sia di E.N.E.L. servizio elettrico s.p.A. che Enel distribuzione SpA sosteneva che l’interruzione era dovuta a caso fortuito (il furto dei cavi di rame ad opera di terzi) e la prolungata interruzione  era legittimata sia dalle clausole contrattuali di esonero di responsabilità sia dalla difficoltà di ripristinare il servizio in tempi brevi da parte delle società in questione.

Il Giudice di appello, ribaltando la statuizione del primo decidente, accogliendo le deduzioni dei legali, ha ritenuto acclamata la responsabilità sia di E.N.E.L. servizio elettrico S.p.A. ed Enel distribuzione SpA in quanto, seppur il fatto interruttivo della fornitura di energia elettrica (furto) non è dipeso dagli Enti appellati società, né è mai stato contestato dal Siracusa tuttavia la prolungata inerzia delle società in questione (ben 11 mesi) per ripristinare il servizio e l’erogazione di corrente elettrica denotano un  conclamato inadempimento contrattuale meritevole del risarcimento danno.

Pertanto, il Giudice di appello del Tribunale ha dichiarato la nullità delle bollette elettriche relativo al periodo di interruzione del servizio, condannando le società preposte sia al risarcimento del danno che al pagamento delle spese  legali dei due gradi di giudizio.

Si tratta di una sentenza significativa che riconosce la responsabilità per inadempimento contrattuale della società elettrica laddove non si adoperi con tempi ragionevoli per il ripristino di un servizio di erogazione  di energia elettrica, come nel caso di specie, dovuti a furti di cavi di alimentazione in rame, cagionando indiscutibili danni all’utente. Tale statuizione risulta di rilievo pubblico stante l’ingiustificato lasso temporale tra l’interruzione e il ripristino, ove è stata attenzionata in modo preciso e opportuno la tutela del consumatore.

Difatti, non può considerarsi caso fortuito il presunto furto di cavi elettrici, né può essere giustificato il ritardo della posa dei nuovi cavi, quando i ritardi si protraggano oltre i tempi tecnici strettamente necessari, considerato che l’elettricità è un bene necessario e vitale.