La terna degli scrittori finalisti della trentaduesima edizione del Premio letterario Racalmare-Leonardo Sciascia città di Grotte è composta da Ugo Cornia con “La vita in ordine alfabetico” (La Nave di Teseo), Andrea Vitali con “Sono mancato all’affetto dei miei cari” (Einaudi), Antonio Manzini con “Le ossa parlano” (Sellerio). A Piero Melati per Paolo Borsellino. Per amore della verità (Sperling & Kupfer) e a Gaspare Agnello per La terrazza della Noce (Navarra editore) andranno i premi speciali, assegnati dalla giuria tecnica.
“A quarant’anni esatti dall’istituzione del Premio Racalmare – dichiara il sindaco di Grotte, Alfonso Provvidenza – questa nuova edizione arricchisce il nostro paese e ci rende orgogliosi. Particolare soddisfazione per la terna finalista individuata dalla giuria tecnica, guidata dalla tenacia del presidente Ferlita, che anche quest’anno ha confezionato un piccolo gioiellino letterario”. “Quest’anno – spiega Salvatore Ferlita, presidente del Premio – i tre libri scelti sono in qualche modo accomunati dalla leggerezza del tocco, da una scrittura piana, invitante e anche divertente, nel senso etimologico però, cioè “che sposta”, ossia che fa guardare da un’altra parte, da una specola imprevista, da un punto di vista ignorato”.
“Quest’anno – spiega Salvatore Ferlita, presidente del Premio – i tre libri scelti sono in qualche modo accomunati dalla leggerezza del tocco, da una scrittura piana, invitante e anche divertente, nel senso etimologico però, cioè “che sposta”, ossia che fa guardare da un’altra parte, da una specola imprevista, da un punto di vista ignorato. Cornia, col suo passo sornione e divagatorio, cuce insieme storielle ed epopee spicciole di provincia, in un’opera che definirei una enciclopedia tascabile dell’esistenza, composta di piccole vicende che si trasformano in racconto (alle sue spalle c’è la grande tradizione della novellistica italiana). Vitali dà forma a una commedia agrodolce e urticante, ambientata in un piccolo paese di provincia, filtrando ogni cosa attraverso il punto di vista esasperato del protagonista, un esemplare di maschio italico che ancora, nonostante tutto, registra qualche sacca di resistenza. Manzini rimette mano al suo Rocco Schiavone, che questa volta deve fare i conti non solo con un caso terribile, a dir poco angosciante, ma anche con la vecchiaia incipiente, con le inasprite idiosincrasie e, come se tutto ciò non bastasse, con la sua squadra, irresistibile e un tantino sgangherata, sullo sfondo di un aprile crudele e umido”.
A Gaspare Agnello per La terrazza della Noce (Navarra editore)e a Piero Melati per Paolo Borsellino. Per amore della verità(Sperling & Kupfer) andranno i premi speciali, assegnati dalla giuria tecnica (composta da Accursia Vitello, Annamaria Apa, Daniela Spalanca, Diego Cutaia, Francesco Pillitteri, Giovanna Zaffuto, Giorgia Calì, Linda Criminisi, Fausto De Michele, Alessandro Cutrona, Giuseppe Airò). Melati ha fatto sapere che non ritirerà il premio per solidarietà con Giovanni Paparcuri (cui è dedicato, nel volume in questione, un intero capitolo), negli anni Ottanta autista giudiziario del consigliere istruttore Rocco Chinnici, sopravvissuto per miracolo alla strage con autobomba del 29 luglio 1983. Paparcuri venne riassegnato agli uffici giudiziari, dove fino alle stragi del 1992 è stato uno dei più stretti collaboratori di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, e dal maggio del 2016 lo stesso era diventato un custode della memoria, avendo messo in piedi un piccolo museo all’interno degli uffici-bunker. Nei giorni scorsi Paparcuri è stato costretto a dimettersi dall’incarico, pronunciando amarissime parole. Ne è nato un caso che ha rimesso al centro del dibattito la questione della memoria e che senso abbia oggi un’istituzione come l’Antimafia. “Non ritiro il premio – spiega Melati in una nota indirizzata al presidente e alla giuria del Premio – per solidarietà piena e convinta a Giovanni Paparcuri, uno dei protagonisti principali del libro che qui avete insignito. Si tratta di un piccolo gesto, ma che faccio lucidamente, dopo tormentata riflessione e pur se gravato dal peso di farvi una scortesia. Ma lo sento come un obbligo e un dovere. A futura memoria, se la memoria avrà ancora un futuro”.
La cerimonia di premiazione avrà luogo a Grotte, sabato 27 agostoalle ore 21,00, nel corso di una serata condotta dalla giornalista Elvira Terranova. A decretare il vincitore saranno, alla fine, la giuria tecnica e la giuria popolare: il tutto, nel segno della circolarità fra l’opera e il suo pubblico di cui parlava Sciascia proprio a proposito del Racalmare.
“Tanti eventi – aggiunge l’assessore alla cultura Alessandra Marsala – stanno arricchendo l’edizione 2022, a partire dalQuarantennale del Premio, un momento di celebrazione e di festa per ricordare i momenti salienti, i personaggi e gli autori, i presidenti e le incredibili occasioni che il Premio ha dato alla nostra comunità fin dal suo primo vagito. Sono in corso tante iniziative collaterali, realizzate in collaborazione con le associazioni del territorio: dagli appuntamenti dedicati alla cultura del fumetto, già organizzato con il supporto di Sciacca Comics, agli incontri di lettura ad alta voce in biblioteca per i più piccoli, tenuti da La Biddina, allo spettacolo di narrazione di ArTesia. Questo è un periodo di grande fermento per Grotte, con il coinvolgimento attivo di tutta la comunità, vera protagonista, da sempre, del Racalmare”.