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Perseguita la moglie, condanna per un nisseno

Colpevole di aver perseguitato l’ex moglie dopo la separazione. E anche – come emerge tra le righe del verdetto di condanna – di averle impedito di ripartire con l’auto dopo una delle sue sfuriate. Lo riporta il sito seguonews.it che scrive che il giudice monocratico di Caltanissetta, Giuseppina Figliola, ha inflitto la pena di 8 mesi – dichiarandola sospesa – al nisseno F. M. di 37 anni che rispondeva dei reati di stalking e violenza privata. L’imputato – difeso dall’avvocato Walter Tesauro – è stato anche condannato a risarcire l’ex consorte – costituitasi parte civile con l’avvocato Alfredo Danesi – ma l’entità dei danni sarà poi quantificata dal Tribunale civile.

F. M. è finito sotto processo sulla scia delle denunce presentate dalla donna quando entrambi s’erano separati. Tra giugno e dicembre del 2010, secondo gli inquirenti, il trentasettenne nisseno – quando ormai il matrimonio era naufragato – avrebbe molestato l’ex moglie, pedinandola all’uscita dall’ufficio, o appostandosi sotto casa. Oppure infastidendo anche l’uomo con la quale lei aveva intrattenuto una frequentazione. E in un’occasione, F. M. si sarebbe fiondato nell’abitacolo dell’auto nell’istante in cui la donna – al termine del turno di lavoro – stava contattando il 113 per segnalare l’ex marito che la importunava, evitando di farla andare via. Da qui l’accusa di violenza privata mossa a carico del marito, che in sede dibattimentale ha retto come quella di atti persecutori e sfociata nella condanna a 8 mesi.