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Migranti, tra sbarchi e trasferimenti; Papa Francesco: “Ascoltiamo il loro grido di dolore”

Trentotto Migranti, originari di Camerun, Costa d’Avorio, Guinea e Mali, sono sbarcati all’alba a Lampedusa. Il barchino di 7 metri, partito da Sfax in Tunisia, sul quale viaggiavano è stato intercettato dalla motovedetta Cp319 della Capitaneria, il gruppo è stato trasbordato e il natante lasciato alla deriva. Anche loro, dopo un primo triage sanitario a molo Favarolo, sono stati portati all’hotspot di contrada Imbriacola dove ci sono 1.300  Migranti secondo il dato aggiornato a ieri sera.

“Non si svuota mai, anche quando è vuoto ci sono almeno 700 persone” afferma a LaPresse l’ex sindaco dell’isola, Totò Martello, oggi impegnato a Palermo mentre segue a distanza gli arrivi e gli sbarchi. 

 Nel frattempo ieri sera sotto la pioggia 325 Migranti tratti in salvo al largo della Sicilia sono stati trasferiti nei porti di Pozzallo(205) e Augusta(120). Si trovavano a bordo di un barcone e sono stati raggiunti da un mezzo della Guardia Costiera. Nel porto di Pozzallo, gli uomini e le donne della Protezione civile regionale sono stati presenti per gli aspetti relativi alla logistica, come previsto dal ‘piano sbarchi’. In banchina, attivati dalla sala operativa regionale, su richiesta della prefettura di Ragusa, c’erano il “Gruppo Comunale di Pozzallo” con quattro volontari, la “Misericordia” di Modica, con 4 volontari ed una ambulanza, la “Misericordia” di Rosolini, con un’ ambulanza e tre volontari, e l'”Organizzazione Volontari di PC di Ragusa” con 2 volontari e torre faro; oltre alla “Croce Rossa”, presente con i propri volontari e un’ambulanza. Lo sbarco dei Migranti, avvenuto sotto la pioggia battente, è stato coordinato dal dirigente generale della protezione civile regionale Sicilia, Salvo Cocina, in costante contatto con i funzionari dipartimentali che hanno seguito i lavori di assistenza in banchina. “Cocina ha tenuto costantemente informato il Presidente della Regione, Renato Schifani, sull’evento”, afferma una nota della protezione civile.

foto: cortesia CRI
foto: cortesia CRI
foto: cortesia CRI
foto: cortesia CRI

LE PAROLE DI PAPA FRANCESCO

 “Anche oggi, molto più di ieri, tanti fratelli e sorelle, provati e sconfortati, migrano in cerca di speranza, e tante persone vivono nella precarietà per la mancanza di occupazione o per condizioni lavorative ingiuste e indegne. E anche oggi i poveri sono le vittime più penalizzate di ogni crisi. Ma, se il nostro cuore è ovattato e indifferente, non riusciamo a sentire il loro flebile grido di dolore, a piangere con loro e per loro, a vedere quanta solitudine e angoscia si nascondono anche negli angoli dimenticati delle nostre città, angoli nascosti e oscuri dove si vede tanta miseria, tanta dolore, tanta povertà”. Questo un passaggio dell’omelia di Papa Francesco nella messa da lui presieduta nella Basilica di San Pietro, in occasione della Giornata Mondiale dei Poveri.