Passerà la festività di Ferragosto in carcere Felice Montalbano, l’uomo di 58 anni, coinvolto nell’inchiesta denominata “Scorpion Fish” e finito in manette insieme ad un altro menfitano, Pietro Bono, 64 anni, con l’accusa di aver fornito fornito alloggio e supporto logistico ad una associazione per delinquere transnazionale per il favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Identica sorte per Sarrà Katerki, 36 anni, tunisina rimasta coinvolta nella stessa inchiesta. Per la donna, tuttavia, è caduta l’aggravante della transnazionalità dell’organizzazione criminale.
Proprio a Menfi, nell’abitazione di uno dei fermati, aveva trovato rifugio un tunisino elemento di spicco del gruppo criminale, arrestato, alcune settimane fa, dopo un drammatico inseguimento sui tetti di un complesso residenziale, durante il quale era rimasto gravemente ferito un “basco verde” del Gruppo pronto impiego di Palermo. Il Gup del Tribunale di Palermo ha rigettato l’istanza presentata dalla difesa di Montalbano che aveva chiesto la concessione degli arresti domiciliari per assistere un familiare malato dello stesso.