I giudici del Tribunale di Palermo – Sezione Misure di Prevenzione, hanno sequestrato beni per un valore complessivo di circa 6 milioni di euro a carico di Filippo Salvatore Bisconti, 56 anni, arrestato nell’ambito delle operazioni antimafia denominate “Perseo” e “Jafar”. Le indagini patrimoniali sono conseguenti all’operazione “Perseo” che, nel dicembre del 2008, aveva consentito di arrestare tra gli altri Bisconti perchè ritenuto responsabile, nella sua qualita’ di esponente della famiglia mafiosa di Belmonte Mezzagno, reo di aver avuto molteplici contatti finalizzati alla trattazione di affari illeciti ed in particolare alla ristrutturazione dell’intera organizzazione Cosa Nostra, secondo il disegno operato da Benedetto Capizzi, nonche’ di aver gestito lavori edili con esponenti di famiglie mafiose di altri mandamenti, tra i quali Massimo Mulè, Gaetano Lo Presti e Benedetto Capizzi. Sequestrato il 13 maggio 2015 un patrimonio per un valore di circa 3 milioni di euro, costituito da: attivo fallimentare della societa’ “Rosa Edil S.R.L.” con sede a Palermo; intero capitale sociale con relativo complesso di beni aziendali della societa’ “Valentino Costruzioni S.R.L.” con sede in Palermo; 4 rapporti bancari; 1 appartamento sito in Palermo; 1 automezzo. L’odierno provvedimento, a firma del Presidente della Sezione Misure di Prevenzione Giacomo Montalbano, e’ scaturito da un’ulteriore attivita’ investigativa che ha consentito di appurare che alcuni beni, fittiziamente intestati ad altre persone, erano in realta’ riconducibili a Filippo Bisconti. Il patrimonio oggi sottoposto a sequestro, del valore anch’esso di 3 milioni di euro circa, e’ costituito da: intero capitale sociale con relativo complesso di beni aziendali della societa’ “TAVA S.R.L.” con sede a Palermo, comprensivo della quota pari al 50% della societa’ “Savuko S.C.A.R.L.” con sede a Palermo; 1 abitazione sempre in città.