Inesistenti, “taroccati”, del tutto falsi: così erano i contratti di lavoro che il trentasettenne pregiudicato di origini lentinesi M. F. proponeva a ignari cittadini, promettendo loro l’immediata assunzione presso una fantomatica ditta, neanche troppo fantasiosamente denominata “Swiss made”, reale tanto quanto potrebbe esserlo un coltellino svizzero “made in China”.
Ovviamente, per avere il lavoro occorreva versare una quota in denaro che oscillava tra i 200 e i 420 euro, cifra che sarebbe servita quale anticipo per le spese di vitto e alloggio.
Lo hanno scoperto e denunciato gli agenti della Sezione Investigativa del Commissariato di P.S. di Acireale che lo hanno pure trovato in possesso di una cartella contenente sei contratti di lavoro debitamente firmati e “quietanzati”.
L’uomo si era installato all’interno dell’astanteria dell’ospedale di Acireale, dove risultava ricoverato, e aveva approfittato di quanti si trovavano alla sua portata, riuscendo a ottenere, in cambio della “assunzione” denaro in contante o versamenti su una Poste-pay poi risultata intestata alla madre dell’indagato.
E, per rendere più verosimile il raggiro, l’uomo aveva pure acquistato quattro biglietti aerei per la tratta Catania – Zurigo, intestandoli ad altrettante vittime della frode.
Presso il Commissariato di Acireale, le persone truffate – individuate e convocate grazie ai dati inseriti nei contratti – hanno confermato le dinamiche e le modalità dell’imbroglio, sporgendo querela nei confronti del responsabile.
Ulteriori indagini in capo all’indagato sono tutt’ora in corso da parte dei poliziotti acesi che sospettano M. F. autore di altri reati dello stesso stampo.