“Con la sentenza definitiva di ieri del Consiglio di Stato che boccia il ricorso di associazioni ambientaliste e comuni contro le piattaforme off-shore per la ricerca e lo sfruttamento dei giacimenti di gas in mare, l’Eni non ha piu’ alibi rispetto al futuro sugli investimenti e sull’immediato avvio dei lavori, ma l’azione dei ricorrenti ha fatto perdere un anno alla ripresa produttiva in Sicilia”. Lo ha detto il segretario nazionale dei chimici della Femca-Cisl, Angelo Colombini, intervenendo a Gela a una riunione del consiglio generale territoriale della categoria, comprendente le province di Agrigento, Caltanissetta ed Enna, a pochi giorni dalla ripresa del confronto con Eni, Regione Sicilia e governo nazionale, il 19 settembre a Roma, sul rispetto del protocollo d’intesa per la riconversione dello stabilimento di Gela in Green Refinery. “Al Ministero dello sviluppo economico chiederemo il rispetto degli impegni per uno sviluppo sostenibile – ha spiegato Colombini – mentre a Regione e governo centrale solleciteremo il rapido rilascio delle autorizzazioni”. Per accelerare le opere di costruzione della nuova raffineria verde, il sindacalista proporra’ di istituire una cabina di regia a Gela, come a Roma, per monitorare la fase esecutiva dei lavori. I vertici dei chimici e dei dipendenti del settore energia della Femca, Colombini, Franco Parisi (segretario regionale), Franco Emiliani (segretario territoriale) e il segretario confederale Cisl, Emanuele Gallo, hanno annunciato l’impegno del sindacato perche’ l’Eni proceda celermente alla bonifica e alla successiva assegnazione delle aree dismesse del petrolchimico alle imprese private esterne che intendono realizzare insediamenti produttivi nel territorio.