In Piazza Rossi, l’artista di punta della musica italiana, Max Gazzè, ha regalato al pubblico di Azzurro Fest uno spettacolo strabiliante che ha registrato il sold out. In una Piazza Rossi gremita, il bassista e cantautore romano ha saputo divertirsi e divertire con uno show che non ha avuto soste, durato più di due ore. Gazzè, accompagnato dalla sua band, ha suonato tutti i suoi più grandi successi, seguiti da un pubblico preparato ed attento che ha cantato insieme a lui per tutto il concerto. Memorabili le esecuzioni di “Ti Sembra Normale”, il singolo più riprodotto da tutte le radio italiane da ormai diversi mesi, “Sotto Casa”, “Favola di Adamo ed Eva” ed “Una Musica Può Fare”, brano che ha chiuso il concerto dopo più di 120 minuti. Gazzè ha intrattenuto al meglio il popolo di Azzurro Fest, facendolo divertire anche con momenti di intrattenimento non strettamente musicale. Emozionante a dir poco il momento nel quale, Max Gazzè, si è soffermato sull’immane tragedia del terremoto avvenuto in centro Italia giusto poche ore fa. Il cantante, ha invitato tutti i presenti a prendere il cellulare ed ad inviare un sms solidale al 45500, numero istituito dalla Protezione Civile che permette di poter inviare aiuti alle popolazioni terremotate.
Al termine del concerto, Gazzè, ha voluto ringraziare il pubblico anche attraverso i microfoni di Azzurro Fest, concedendo alcune brevi dichiarazioni: “Grazie davvero per avermi accolto in maniera così calorosa, è stata una bellissima accoglienza. Si percepiva una grande attesa per questa serata, sentivo il pubblico acclamare molto forte, ancora prima di salire sul palco. Questo per un artista è molto bello perché è un’energia che viene scambiata tra pubblico e palco, un vero e proprio interscambio di energia ed è bello condividere questi momenti di “concertazione”. Sono davvero contento e dunque grazie a voi, grazie all’Azzurro Fest. Siete stati carinissimi, sia per l’accoglienza sia per la partecipazione. Da quando sono arrivato a Sciacca mi sono sentito subito a mio agio e non posso che esserne felice”.