“E’ una straordinaria opportunita’ per continuare a lavorare nell’interesse del Sud che ha bisogno di fare rete sul tema dell’innovazione, delle competenze e della crescita di competitivita’ – ha detto Lagalla -. Il Cnr ha un forte radicamento nel mezzogiorno del Paese, dove insistono istituti con grande capacita’ di creativita’ e innovazione tecnologica. Occorre mettere insieme questo sistema al mondo dell’impresa, al mondo della produzione per realizzare quell’avanzamento necessario per generare posti di lavoro e migliorare la distribuzione della ricchezza tra Nord e Sud, visto che l’Italia e’ drammaticamente divisa in due”. Secondo Lagalla bisogna puntare sui fondi della programmazione europea 2014/20 per investimenti su ricerca, sviluppo e innovazione. “La questione meridionale – osserva – potra’ essere declinata in maniera virtuosa e positiva solo nel momento in cui, attraverso la competenza e la conoscenza, si potra’ incidere sul ciclo produttivo per creare posti di lavoro veri, non assistiti. Bisogna dunque indurre i giovani all’autoimprenditorialita’, ma anche all’innovazione competitiva: se non ci riusciamo abbiamo perso una grande scommessa e corriamo il rischio di liquefare ingenti risorse a disposizione dello sviluppo”. Altro impulso, puo’ venire dai fondi europei, “per valorizzare la connettivita’ sia materiale, ovvero le infrastrutture, sia immateriale, come la banda larga. Se restiamo indietro – conclude Lagalla – avremo fatto un buco nell’acqua”.