Esistono contesti in cui realtà positive rappresentate da associazionismo e volontariato, a fatica e con testardaggine, riescono a farsi spazio nonostante i numerosi ostacoli.
Ottuso ostruzionismo, burocrazia farraginosa, impedimenti pregiudizievoli sono i muri di gomma contro i quali tali realtà si ritrovano spesso e malvolentieri a doversi confrontare. Solo una buona dose di testardaggine ed attaccamento al territorio permettono di portare avanti progetti e prerogative che coinvolgano aspetti e risorse sui quali puntare per favorire percorsi di natura umana e sociale.
Risorse umane, come i soci della Lega Navale Italiana sezione di Licata dal 2012 e nati nel 2009 come delegazione, che “volontariamente operano per diffondere, in particolare tra i giovani, l’amore per il mare e la conoscenza dei problemi marittimi, sviluppando iniziative promozionali, culturali, sportive, ambientalistiche e naturalistiche…” così come previsto dallo statuto.
Numerose sono state, nel tempo, le iniziative adottate da un gruppo di donne e di uomini che, puntando quasi esclusivamente sulle proprie possibilità, hanno fatto conoscere a livello nazionale aspetti più che positivi e non stereotipati della città.
Due sono stati i protocolli d’intesa stilati: il primo nell’agosto del 2015 con “A testa Alta” associazione di promozione sociale contro le mafie e le illegalità, che ha visto realizzarsi progetti di monitoraggio a difesa dell’ambiente e della legalità ed il secondo con la Cooperativa sociale e comunità alloggio per disabili psichici “Carpe Diem”, che ha permesso ai ragazzi di partecipare a numerose attività di integrazione a bordo di imbarcazioni a vela.
Le due imbarcazioni in uso alla sezione sono state assegnate, rispettivamente dalla Corte di Appello di Catania e dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale ordinario di Siracusa, la prima nel marzo 2018 e la seconda nell’ottobre 2020.
Le barche a vela Beneteau in questione, la Sara free e la Dolce, erano state sottoposte a sequestro perché utilizzate in attività illecite, quali il traffico di migranti. Attualmente sono ormeggiate presso uno dei vari pontili del porto turistico di Licata e rappresentano un onere enorme per le casse esigue dell’associazione, che come tante altre può contare soltanto sulle proprie tasche e sui contributi dei pochi sponsor, i quali fanno ciò che possono e spesso più di chi potrebbe fare e non fa. L’assegnazione gratuita della vastissima area demaniale Marina, incluso lo specchio acqueo, è stata fatta a suo tempo ad un privato senza riservare al Comune di Licata una piccola porzione da potere assegnare, secondo le norme, per attività sociali e di volontariato senza scopo di lucro.
Negli anni tra il 2017 ed il 2018, grazie ai Pon, Programma operativo nazionale, del Ministero dell’Istruzione, gli alunni del locale Liceo Classico Vincenzo Linares hanno avuto l’opportunità di partecipare ai corsi di vela tenuti da istruttori già soci della Sezione, che collabora anche con la Fiv, Federazione Italiana Vela.
Non solo attività marinare, ma promozione del territorio e diffusione della cultura locale anche in un ambito che riveste notevole importanza quale quello dell’alta cucina.
Una delle eccellenze locali come lo chef Pino Cuttaia in occasione dell’evento ‘Nnu mari’ ha potuto utilizzare l’imbarcazione Sara Free per accogliere gli ospiti e potere realizzare delle riprese lungo la costa.
Una grande occasione per la città, una città che merita di essere ricordata per come merita, per i suoi innumerevoli tesori, per chi si impegna senza dare retta a quelli che “chi te lo fa fare”, una goccia nel mare: “Il mare come opportunità”.