Cultura

Gino Cecchettin incontra gli studenti ad Agrigento: “Ho imparato a lasciare andare le cose che fanno male”

Il papà di Giulia Cecchettin, la studentessa uccisa a 22 anni dal fidanzato, ha incontrato ad Agrigento gli studenti lanciando un messaggio di speranza

Pubblicato 20 ore fa



Un giornata emozionante e piena di significato. Gino Cecchettin, il papà di Giulia, la studentessa ventiduenne barbaramente uccisa dal fidanzato, è arrivato ad Agrigento per incontrare gli studenti del liceo scientifico “Leonardo”. L’occasione è stata quella della presentazione del libro “Cara Giulia”, il personale racconto di un genitore ha scelto di condividere il proprio dolore cercando di affrontarlo e renderlo costruttivo. Da quel tragico giorno, infatti, Gino Cecchettin ha scelto di non restare in silenzio e  interrogarsi sulle radici profonde della cultura patriarcale della nostra società.

“Ci ispiriamo a Giulia, incarnazione di bontà e altruismo ed è il messaggio he portiamo ai ragazzi in giro per l’Italia – ha dichiarato Gino Cecchettin – Ho imparato a lasciare andare le cose che fanno male, le cose non necessarie che ti danno turbamento. Concentrarsi sul bene che produce valore e affettività. Tutti possiamo fare di più. I ragazzi hanno voglia di confrontarsi, dunque, ascoltiamoli con il cuore aperto e cerchiamo di capire le loro intenzioni. Insieme possiamo costruire la strada per il futuro.” 

“Incontriamo un papà prima che l’autore, un papà di una ragazza vittima di un efferato femminicidio che ha lasciato un solco profondo nelle anime di tutti noi – ha detto la presidente Patrizia Pilato – Lo incontriamo per raccontare emozioni che emergono dal libro che i nostri ragazzi hanno letto ed elaborato. Emozioni che può suscitare anche in noi adulti che ci immedesimiamo nella figura del padre che perde una figlia ma soprattutto nell’ammirazione di un uomo che ha fatto del dolore una opportunità di riscatto sociale.”

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