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S.Stefano Quisquina, due vie intitolate a Elena Pizzuto Antinoro e Rosa Balistreri

Si è svolta a Santo Stefano Quisquina una cerimonia di intitolazione di due vie del nostro paese: a Elena Pizzuto Antinoro e Rosa Balistreri. “Un gesto, in una fase come quella che stiamo vivendo che ha voluto rappresentare una scelta precisa, significativa non solo per nutrire la memoria e il ricordo, ma anche per non cancellare il futuro della nostra terra. Il nostro era un doveroso atto politico amministrativo, quello di richiamare degnamente l’attenzione su due figlie della nostra terra per esprimere un segno qualificante e tangibile di riconoscenza e di omaggio a due esemplari illustri, che hanno dedicato, da angolature diverse, con passione, la sua vita allo studio, alla ricerca e alla cultura musicale”, ha dichiarato il sindaco Francesco Cacciatore.
Elena Pizzuto,donna di spessore intellettuale e umano non comune che con le sue ricerche e intuizioni ha dato un contributo fondamentale alla lingua dei segni per dare la parola a chi non ha mai sentito e avuto voce, indubbiamente più conosciuta e amata dal mondo scientifico internazionale che dai miei concittadini, scienziata rigorosa e appassionata, orgogliosa siciliana scriveva Repubblica il giorno delle esequie. Orgogliosa della sua terra come Rosa Balistreri, la cuntastorie, la cantastorie dalla vita particolarmente travagliata, nessun’altra voce come la sua, dal tono struggente e drammatico, l’Isola cantava in lei, un canto con una sacralità genuina ,una voce affondata in radici di un canto senza tempo, vivo di immagini e di commozione nella persistente attualità dei temi che hanno sempre alimentato il dolore, l’amore, le speranze per questa nostra martoriata terra.
“Oggi ricordando proprio l’impegno e il valore di queste donne cosi (come abbiamo fatto in questi anni per Rita Levi di Montalcini, Francesca Morvillo, Madre Teresa di Calcutta), abbiamo voluto far emergere in particolare il loro inestimabile contributo all’interno della società attraverso la potenza delle loro storie.
Abbiamo voluto fare non solo memoria storica,desiderando che tutto ciò sia un punto di riferimento, di esempio ai giovani per una migliore qualità della vita e della società, un incoraggiamento per le giovani generazioni per la creazione di nuovi modelli che siano più equi di rapporto uomo/donna, al fine di riprendere il percorso di queste donne improntato all’insegna della lealtà, della correttezza, dell’affermazione e della salvaguardia della sua dignità, con coerenza ed impegno esemplari.
Da parte nostra, come ente locale l’impegno a dare giorno per giorno il nostro apporto per costruire un pezzettino di storia da trasferire agli altri, per passarla ad altre mani affinchè la possano leggere e soprattutto perché la possano custodire come un bene prezioso”,
ha concluso il primo cittadino.