Ti sembra adeguato il modo in cui Agrigento si appresta ad affrontare le visite dei turisti?
“La prima cosa da fare è quella di attenersi alle più elementari norme riguardanti la pulizia delle strade, delle piazze e soprattutto delle aree circostanti i monumenti. Il turista si accorge subito delle manchevolezze specie in ordine ai servizi pubblici essenziali. L’amministrazione ha dovere di assicurare una corretta gestione dei servizi da offrire alle correnti turistiche sempre più numerose in città ed in particolare nella Valle dei Templi. Le bellezze tanto decantate dai grandi viaggiatori non sempre riescono a fare dimenticare le storture della città. Da qui occorre cambiare strategia offrendo ai visitatori oltre alla magnificenza dei suoi tesori anche quella dell’ospitalità e quella di una città pulita, in possesso dei requisiti necessari per essere e non apparire una città a forte vocazione turistica. Occorre lavorare con impegno per meritarsi il titolo di città della cultura”.
A Piombino ci si ribella contro il rigassificatore. Ad Agrigento si sta iniziando nel silenzio di deputazioni che ci rappresentano poco…
“Piombino ha le sue buone argomentazioni per opporsi al rigassificatore. Un Paese che dispone di oltre 8 mila chilometri di costa ha il dovere di scegliere le zone lontane dai centri abitati o ancora di più dai luoghi storicamente tutelati dalle leggi, dai vincoli nazionali ed europei, come il caso del rigassificatore posto sotto la Casa di Pirandello e a ridosso della Valle dei templi patrimonio dell’umanità secondo l’Unesco. E poi posto nelle vicinanze della Scala dei turchi, vero gioiello della natura. Ed ancora a pochi metri dal centro abitato. Una scelta da scellerati immaginata dai poteri forti che guardano ai loro guadagni fregandosene del paesaggio, dell’ambiente, dei monumenti. Di già la popolazione agrigentina si espresse in modo democratico con un secco no. Il denaro è lo sterco del diavolo. Allora occorre essere all’altezza dei compiti istituzionali, ovvero privilegiando la naturale vocazione di sviluppo delle coste”.
Il parco dell’Addolorata rimane ignominiosamente abbandonato. Comune e Parco archeologico non riescono a prendere una decisione anzi non discutono nemmeno i suggerimenti che vengono da più parti.
“Il Comune e l’Ente parco hanno il dovere di sedersi attorno ad un tavolo per decidere il futuro del Parco dell’Addolorata. Un’area dalle grandi potenzialità archeologiche, con tombe che risalgono al 490 a. C. Il Comune di Agrigento privo di fondi e di capacità gestionale ha da tempo abbandonato la vasta area dell’Addolorata. Da qui la proposta di cessione all’Ente parco per unire le due aree e farne un unico luogo archeologico. Nell’interesse della città occorre confrontarsi ed aprire una trattativa con lo scopo di creare i presupposti di una nuova offerta turistica. Del resto già esiste l’esempio del palacongressi di Villaggio Mosè. Piccole intese che rendono grande la città”.
“Mare Amico” pulisce la spiaggia di Maddalusa, e non solo, sorveglia Punta Bianca e grida al disastro per gli allagamenti di viale delle Dune. Ma se non ci fosse Mare Amico?
“Mare Amico è una bella realtà che sin dal suo primo anno ha dato prova di impegno e di tutela della costa agrigentina. Con caparbietà ha posto in essere soluzioni ragguardevoli in materia di tutela delle spiagge denunciando senza titubanza alcuna fatti e misfatti. La creazione di un’area protetta nella zona di Punta Bianca va a suo merito così come la battaglia a tutela della spiaggia della Maddalusa. Ed infine la netta presa di posizione contro il rigassificatore. A ciascuno il suo merito. La nostra città ha bisogno di sentinelle che abbiano a cuore le nostre coste, i nostri mari”.