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Rigassificatore: tre sindaci rischiano di tradire Agrigento

Prendiamo atto che la nostra conversazione abbia aperto un dibattito serio  sul rigassificatore.

Mancano ancora i parlamentari agrigentini, gli assessori regionali alla cultura e all’ambiente. Manca il sindaco di Agrigento che finora non è riuscito a intestarsi né l’aeroporto (cui aveva dato un assenso pubblico) né riesce ad entrare nel merito del rigassificatore. Neanche  l’ex sindaco Marco Zambuto (oggi nell’empireo regionale) che promosse un referendum contro il rigassificatore ha trovato il tempo di intervenire nonostante le richieste via mail, Whatsapp e telefoniche.  Stessa richiesta al deputato regionale Riccardo Gallo che, almeno, dovrebbe onorare l’operato turistico svolto dal padre, Giugiù Gallo.

“Si, la nostra conversazione sul Rigassificatore ha riaperto il dibattito in modo democratico. Una sensibilità immediata da parte di chi ritiene la realizzazione una grave offesa al buon senso in un territorio ad alta propensione turistico- culturale con dati assai importanti sul piano delle presenze che hanno raggiunto il milione di frequentatori della millenaria Valle dei templi. La presa di posizione del Pd, del Movimento 5 stelle e di tante associazioni agrigentine fanno quadrato attorno alla salvaguardia del paesaggio dei monumenti e della costa tanto amata e decantata da due illustri conterranei Pirandello e Camilleri. Il silenzio di alcuni personaggi della politica agrigentina ci sorprende fortemente nel senso che i fautori  del referendum oggi stanno zitti senza provare il gusto della lotta. Tradimento o disattenzione ? Questo lo verificheremo presto”.

Attendiamo ancora l’associazione Mare Amico sempre attenta alla salvaguardia del litorale, come pure l’Ente Parco vincitore del famoso premio sul paesaggio e il poeta, scrittore e assessore regionale Samonà che spesso ha privilegiato la “culturale” Agrigento con i suoi interventi e la presentazione di libri.  Insomma, tutto un mondo burocratico regionale che si avvia alla sua solita ”incursione elettorale” si spera con una pre-visione futura di una città simbolo.

“MareAmico ha una bella storia di lotte in favore delle coste e del mare. La sua voce attorno al Rigassificatore è importante e significativa sul piano della tutela del paesaggio. Quindi ci  corre l’obbligo di ascoltare il suo punto di vista al pari dell’Ente Parco archeologico destinatario del futuro turistico della Valle dei templi e degli albergatori. Anche l’assessore Samonà ha il dovere politico ed istituzionale di esprimere il suo punto di vista sul Rigassificatore e del danno che provocherebbe sul piano ambientale della costa, della Scala dei turchi, dei luoghi di Camilleri e di Pirandello, dei nuovi resort turistici Anche qui staremo a vedere”.

Il 19 marzo prossimo è in programma al Teatro Pirandello una iniziativa per la pace. Sono stati annunciati i nomi di artisti e musicisti come Lello Analfino (che a suo tempo si schierò contro il rigassificatore) e Mario Venuti. Ma sarà un omaggio alla pace dove gli artisti si esibiranno gratuitamente?  O dobbiamo andarci a rileggere il libro di Mario Giordano “Attenti ai troppo buoni”?

“La manifestazione artistica e canora per il 19 marzo al teatro Pirandello a cura di Lello Analfino e Mario Venuti in favore e a sostegno delle popolazioni ucraine merita tutta la nostra ammirazione e la  nostra gratitudine per la sensibilità offerta in un momento difficile per  l’Europa e per la pace. Siamo convinti che la loro esibizione sarà del tutto gratis in segno di solidarietà alle popolazioni ucraine. Comunque sono manifestazioni di grande effetto”.

Vent’anni fa, all’inizio di via Imera ad Agrigento hai posto un monumento a ricordo della battaglia di Imera (480 a.C.) in cui gli acragantini sconfissero i cartaginesi. Anche nel ricordo di Damareta (figlia del tiranno di Akragas, Terone) che per  prima nella storia impose agli sconfitti cartaginesi  di non sacrificare bambini agli dei. Una lapide che oltre agli omaggi annuali  deve fronteggiare l’incuria delle amministrazioni comunali.

Il monumento a Damareta realizzato venti anni addietro dal Cepasa per ricordare la battaglia di Imera avvenuta nel 480 a.C. purtroppo è in una condizione pietosa in quanto tutte le amministrazioni comunali non hanno mai provveduto a mantenere in buon ordine il manufatto che fra l’altro è dedicato alla regina Damareta figlia del tiranno Terone  e sposa di Gelone tiranno di Siracusa. Oggi chiediamo al Comune un intervento manutentivo e di arricchire la parte centrale del monumento con una effige bronzea della regina, quale valore storico del suo impegno in favore della vita contro il rito barbaro dei sacrifici umani”.