Democratico benvenuto alla Meloni, “benfallita” l’Opa di Salvini sul Meridione mentre invece Provenzano vada a fare il segretario di una sinistra non eufemistica visto che nel commemorare la scomparsa di Macaluso ha detto “per me era come un padre” e considerato anche che in un convegno ad Agrigento aveva detto ” il Pd in Sicilia non è mai nato”. Ero presente a quel convegno e riportai le sue parole in cronaca su Grandangolo.
“Il Mezzogiorno e la Sicilia in particolare non possono apparire solo nei momenti elettorali. Il futuro Governo ha il dovere di affrontare la questione meridionale in modo diverso dal passato. Per quanto attiene al Pd bisogna dire che non è mai esistito. In verità tutto parte dalla gestione politica di Renzi (un doroteo di destra) che nel suo dna non scorre niente di sinistra. Infine una legge elettorale che allontana gli elettori dalla politica creando un distacco notevole con le esigenze del territorio. Sono tante le autocandidature del dopo Letta. Figure di primo piano che hanno svolto compiti e funzioni di primo piano da Bersani a Letta, passando da Renzi. Nessuno può dire io non c’ero. Il partito democratico ha subito una svolta a destra con Matteo Renzi. E quando il partito mise in minoranza la gestione renziana, subì la doppia scissione prima con Calenda e poi quella di Renzi. Il PD negli ultimi anni mentre era al Governo Conte due dovette subire la crisi creata dal solito Renzi per iniziare l’era Draghi. Un partito sempre alle prese di capovolgimenti di indirizzo creati da insofferenti personaggi. Sono sicuro che con il Congresso il PD ritroverà la via maestra e naturale per riprendere il cammino a sinistra. I 5 Stelle sono in parte concorrenziali. Così come l’alleanza Calenda-Renzi. Dove il bisogno si fa strada i partiti del verbo futuro avanzano e si appropriano del consenso. Da trent’anni questo verbo è nella bocca dei soliti eletti. Io farò, io proporrò, io realizzerò… ma poi non si farà più niente. Un giorno, in Sicilia, la coalizione di centrodestra ottenne 61 deputati contro nessuno del centrosinistra. A Roma i deputati siciliani furono assorbiti dalla politica governativa di Berlusconi che privilegiava la parte centro-settentrionale del paese. Oggi assistiamo come in forza di una legge truffa e infame vengano premiati candidati in trasferta che sconoscono i problemi del territorio. E qui viene alla mente Caligola che nominò il suo cavallo senatore. Non siamo lontani dal nepotismo dove sono state privilegiate e favorite dalla nomenclatura di certi partiti le mogli, le false spose, le sorelle, le compagne dei capi. La colpa è anche degli elettori siciliani che si lasciano illudere in forza delle promesse ricevute. E poi i siciliani hanno la colpa di eleggere i deputati del nord assenteisti alle sedute parlamentari. Nessuna sorpresa di sicuro in una terra dove vive il ricordo della fata Morgana”.
Ad Agrigento viene ricordato Gorbaciov che giganteggia come rivoluzionario nel XXI secolo. Però qualcuno ha brindato alla sua morte…
“Gorbaciov è stato il più grande rivoluzionario del XX secolo, ovvero l’uomo che barattò la potenza con le libertà. Uno statista che affrontò il problema della pace con spirito costruttivo in favore dei popoli. Per coloro che hanno brindato per la sua dipartita sono i vecchi nostalgici della dottrina comunista. La libertà è una conquista dei popoli, condizione essenziale di ogni progresso tra i popoli. La pace in Europa oggi è minacciata da Putin la cui linea politica d’azione è quella di sottomettere i popoli con la forza. Una linea politica ben diversa di quella che veniva portata avanti da Gorbaciov. E qui piace riportare uno dei pensieri di Gorbaciov:”…abbiamo bisogno di libera competizione delle menti. Quando la scienza e la ragione non ci possono aiutare solo una può salvarci: la nostra coscienza”. Hanno fatto bene a ricordarlo nel trigesimo della sua morte. Senza di lui il mondo è più povero”.
Il Pnrr apporterà dei benefici alla nostra provincia? Si sa qualcosa dei progetti?
“La classe politica agrigentina probabilmente conosce poco il Pnrr. Sta di fatto che sono stati bocciati decine e decine di progetti, in quanto non meritevoli di approvazione sul piano tecnico ed amministrativo. Questo risultato condanna la nostra terra perché i suoi apparati preposti alla redazione dei progetti non sono stati all’altezza dei compiti assegnati. Si tratta di una grave perdita di finanziamenti concessi al nostro paese. Qui nessuno paga le proprie negligenze”.
Il vescovado di Agrigento attenziona il Parco dell’Addolorata di cui stiamo discutendo su Grandangolo da circa due anni. Nel silenzio rumoroso di sindaco, direzione Parco archeologico, parlamentari locali.
“Dalle nostre conversazioni attorno al futuro del Parco dell’Addolorata nessuna presa di posizione è venuta fuori dalle parti interessate. Siamo ben lieti che la Curia agrigentina con in testa il vescovo Alessandro Damiano abbia posto attenzione sul problema proponendo una “riflessione sul Creato” proprio all’interno del Parco dell’Addolorata. Soltanto una sinergia virtuosa tra Comune e Parco Archeologico potrebbe ridare vita a questo sito dalle potenzialità straordinarie. L’integrazione tra il Parco dell’Addolorata con il Parco Archeologico creerebbe una grande opportunità per Agrigento, che potrebbe usufruire grandi benefici in termini di nuovi scavi archeologici che ambientalisti e paesaggistici. Ma più di ogni altra opportunità l’uso del teatro di pietra, necessario a dare risposte durante la stagione estiva”.