Drusilla Foer si è infastidita giustamente per i rumori del traffico durante il suo spettacolo. Doveva essere previsto dagli imprenditori di grandi eventi che lo stile intimista della Foer mal si sarebbe adattato alla “oceanicità” di piano San Gregorio.
Purtroppo si gioca sempre alla massificazione degli spettacoli e come se ciò non bastasse si auspica la illuminazione del viale alberato sotto i templi, proprio adesso che abbiamo difficoltà energetiche. Balza ancora in primo piano quello che da queste colonne si è suggerito, cioè una catalogazione di eventi (di qualità) che non siano concomitanti, oltre al fatto che bisogna decidersi sulla “questione urbana” e sulla attribuzione della location a seconda della natura dell’evento.
Il teatro del Parco dell’Addolorata sta lì ad aspettare.
“Noi siamo bravi a trovare certi luoghi e renderli nel tempo essenziali per l’intrattenimento di spettacoli. L’area di San Gregorio è solo buona per ospitare grandi raduni al pari di quello del 1993 dove il Santo Padre parlò ai fedeli provenienti da tutta la provincia. Ora quell’aria da diversi anni è utilizzata per spettacoli musicali, non tenendo conto che nelle vicinanze sussiste una importante rotatoria nella quale convergono diverse strade statali e provinciali con un traffico assai significativo. Da sempre abbiamo suggerito l’uso del teatro di pietra esistente all’interno del Parco della Addolorata. Non occorre che lo dichiari Drusilla Foer per dire la non idoneità del teatro nella pianura di San Gregorio. Occorre prendere soltanto coscienza e conoscenza del problema”.
Buona parte degli italiani condivide le soluzioni governative per quanto riguarda la invasione della Ucraina. Non era prevedibile questa speculazione che fa dire al ministro Cingolani “aumenti truffa”. E, come se non bastasse, con tutti gli extra profitti delle ”partecipate”. Quale politica riuscirà a normalizzare questo andazzo?
“L’Italia e l’Europa hanno condannato la Russia per l’invasione dell’Ucraina. Una scelta politica ponderata e strategicamente unitaria per mettere l’aggressore in difficoltà mediante le varie prescrizioni in danno dell’economia russa. Ora a sette mesi dal conflitto Putin ha messo in ginocchio le forniture del gas e del petrolio causando aumenti insopportabili per i cittadini ed anche per l’industria e il commercio. L’Europa deve trovare la soluzione unitaria per contrastare efficacemente la crisi energetica ed aiutare le famiglie e le realtà produttive. Non c’è più tempo da perdere se non si vuole l’irreparabile sociale nei vari paesi europei”.
Le cronache nazionali continuano a informarci sugli impresentabili candidati in queste elezioni. Possibile che i partiti sopravvissuti non abbiano imparato nulla in fatto di trasparenza?
“Non è una novità. Certi partiti pur di partecipare alla competizione elettorale non guardano i profili dei propri candidati, molti dei quali ritenuti da alcuni organi di stampa impresentabili. Alcune segreterie politiche purtroppo si comportano come la scimmietta che non vede, non parla e non sente. Del resto l’attuale legge elettorale contribuisce a rendere il cammino più facile per gli amici e parenti ma anche per coloro che sono ritenuti impresentabili”.
La specificità della situazione agrigentina non appare evidente nei programmi dei partiti. La genericità regna sovrana a una settimana dal voto.
“La specificità del programma elettorale è un dovere e un impegno specifico da parte del candidato, il quale dovrà privilegiare e sostenere le reali potenzialità di sviluppo del territorio. Purtroppo in questa campagna elettorale non vengono dibattuti temi essenziali come l’aeroporto per la fascia Centro meridionale della provincia, il problema dei collegamenti mediante treni veloci, nonché del potenziamento dei porti e delle infrastrutture. L’unica parola, o meglio la frase che viene pronunciata dai vari candidati è :”ti prego dammi il voto tuo e della tua famiglia”. Il resto non conta proprio niente”.
Anche tu ti sarai chiesto guardando i talk show come mai non c’è un rappresentante siculo a discutere della nostra regione. Ricordo negli anni novanta nei dibattiti tv era il solo Lillo Mannino a rappresentarci. Poi più nulla. Per non parlare delle tv locali, oggi abbottonatissime.
“È vero. La nostra Sicilia non ha propri esponenti per difendere e rappresentare le sue ataviche esigenze di sviluppo. Ti ricordi il 61 a zero? Con tanti rappresentanti in Parlamento tutti vicini al Governo Berlusconi la Sicilia doveva contare di più. Una grande delusione e tanta amarezza. Considerata terra di ascari, solo buona a votare per gli interessi del Centro e del Nord. Basta vedere la composizione delle liste per farsi una idea. Certo qualcuno oserà difenderla, ma sono pochi ed isolati. Alla Sicilia verranno aggiudicate, come sempre, le opere che non sono gradite al Nord, ovvero interventi finalizzati a distruggere la bellezza del paesaggio. Come i rigassificatori, la centrale nucleare a Palma di Montechiaro, il parco eolico, le raffinerie, ecc”.